
In un incontro a porte chiuse al Pentagono, alcuni membri delle forze armate costretti a lasciare il servizio a causa dell’obbligo vaccinale contro il COVID-19 si sono rivolti al Segretario alla Difesa Pete Hegseth per chiedere la loro reintegrazione con arretrati. Le loro richieste sono in linea con un ordine esecutivo firmato dal presidente Donald Trump nel gennaio 2025.
Le storie dei veterani e le difficoltà del processo
Tra i presenti c’erano Nick Kupper, un sergente maggiore dell’Aeronautica, e Ted Macie, un tenente del Corpo Medico della Marina. Entrambi hanno dichiarato di essere stati costretti al pensionamento anticipato dopo aver rifiutato il vaccino. Kupper aveva visto negarsi le sue esenzioni mediche e religiose, mentre Macie aveva espresso preoccupazione per l’aumento di problemi cardiaci nei suoi pazienti vaccinati.
Nonostante l’ordine di Trump e la revoca del mandato vaccinale da parte dell’ex Segretario alla Difesa Lloyd Austin nel gennaio 2023, il processo di reintegrazione si è rivelato lento. A giugno 2025, solo 13 persone erano state reintegrate, un numero insignificante rispetto agli oltre 8.000 militari congedati involontariamente e alle decine di migliaia che, secondo le stime, hanno lasciato il servizio volontariamente.
Le sfide del Pentagono e le speranze per una task force
Il Segretario Hegseth ha riconosciuto pubblicamente che il processo ha incontrato degli “intoppi”, ma ha assicurato che il Pentagono sta lavorando per fare la cosa giusta. L’incontro è stato visto dai partecipanti come un segno di sincera volontà da parte del nuovo leadership del Dipartimento della Difesa di affrontare la questione, anche se i funzionari non hanno promesso nulla di concreto.
I militari in pensione hanno proposto la creazione di una task force per semplificare il processo di reintegrazione. Ted Macie si è detto “convinto” che questa iniziativa avrà luogo, citando il fatto che Hegseth ha già utilizzato il termine. La creazione di una task force rappresenterebbe un impegno significativo per il Pentagono, ma, come ha sottolineato Nick Kupper, è una questione di enorme importanza per i veterani e le loro famiglie.