
(AGENPARL) – Fri 05 September 2025 COMUNICATO STAMPA
Pac: Cia, continua battaglia per riforma più ambiziosa. Agricoltura resti centrale in Ue
Il presidente Fini: “von der Leyen mantenga promesse, servono politiche e risorse commisurate alle sfide del settore”
Roma, 5 set – “Di fronte a crisi geopolitiche, commerciali e climatiche sempre più gravi, l’Europa ha bisogno di una Pac forte e ambiziosa in termini politici e finanziari. È una battaglia che continueremo a portare avanti, lottando contro decisioni che penalizzano il settore. Purtroppo, però, quella che dovrebbe essere un’indiscutibile certezza – ovvero la necessità di una politica agricola adeguata a garantire sicurezza alimentare, ricambio generazionale e vitalità nelle aree rurali – è stata tradita dai fatti. La proposta della Commissione per il post 2027, con l’accorpamento in un Fondo unico e il taglio di oltre il 20% delle risorse dedicate, va esattamente nella direzione opposta”. Così il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, intervenendo oggi al convegno “Quale futuro per la politica agricola comune”, a Roma al Palazzo della Cooperazione.
“La preoccupazione è molto alta -ha continuato Fini-. Perché la Pac, da sempre pilastro fondante del progetto europeo, oggi rischia di perdere ruolo e identità con le promesse non mantenute di von der Leyen. La scelta di diluirla in un fondo generale, con risorse ridotte e senza un chiaro riconoscimento della sua centralità, apre scenari pericolosi: competizione con altre politiche, disparità tra Stati membri, frammentazione del mercato unico. Un cambio così significativo non è solo una questione economica, ma mette a rischio la tenuta di tutto il sistema agricolo europeo e gli stessi obiettivi strategici dell’Ue su sicurezza alimentare, sostenibilità e coesione territoriale”.
Per Fini “la futura Pac dovrà comunque garantire una distribuzione più equa dei pagamenti” e, in tal senso, “appare positivo il superamento dei titoli storici, da tempo richiesto da Cia per correggere gli squilibri e favorire una maggiore giustizia sociale, potendo orientare gli aiuti verso chi ne ha più bisogno: giovani, donne, piccoli agricoltori, aziende familiari e realtà in aree svantaggiate”.
Invece “esprimiamo forti perplessità rispetto alla previsione di escludere dal nuovo sostegno al reddito, entro il 2032, gli agricoltori pensionati -ha evidenziato Fini-. Si tratta di una scelta rischiosa, che potrebbe accelerare l’abbandono delle campagne, soprattutto nelle zone marginali, senza garantire un reale passaggio generazionale”. Piuttosto, secondo il presidente di Cia, “servirebbe riconoscere agli agricoltori anziani pensioni più dignitose e, in parallelo, costruire un ambiente favorevole per i giovani”. Che vuol dire “strumenti ad hoc, come l’accesso alla terra, al credito e all’innovazione -ha concluso- oltre a servizi e infrastrutture moderne nelle aree interne”.