
(AGENPARL) – Fri 05 September 2025 Cordiali saluti
Giancarlo Cerrelli
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Il vero bersaglio non è un corso di cucina, ma l’uomo e la famiglia
A Crotone è scoppiata la polemica per un’iniziativa della Commissione Pari Opportunità: un corso di cucina rivolto alle donne, con l’intento dichiarato di “valorizzare le competenze femminili” e tramandare una tradizione locale. Nulla di più naturale e pacifico, si direbbe. E invece no. Immediatamente si è sollevata l’accusa di sessismo, come se cucinare fosse un marchio d’infamia da cancellare a tutti i costi, come se il solo associare la donna a un’attività domestica significasse riportarla al “Medioevo”.
Dietro a queste reazioni, più che la difesa di un presunto principio di parità, si intravede un pregiudizio ideologico: l’odio verso la complementarietà tra uomo e donna, verso la famiglia come luogo di relazioni naturali e di reciproca dedizione. È, invero,un disegno culturale che, sotto la bandiera dell’uguaglianza, persegue in realtà la cancellazione delle differenze e dei legami.
Non si vuole ammettere che cucinare, accudire, trasmettere saperi tradizionali non è un atto di sottomissione, ma una dimensione umana che può essere esercitata liberamente e con dignità. Chi grida allo scandalo lo fa perché vede nella tradizione non un patrimonio da custodire, ma una catena da spezzare. E il bersaglio ultimo non è il corso di cucina, ma la donna che ama la sua famiglia, l’uomo che la sostiene, la comunità che vive dei suoi legami.
Siamo davanti a una deriva culturale che confonde emancipazione con disincanto, libertà con rifiuto delle radici, parità con uniformità. L’ossessione di demolire i ruoli naturali non emancipa, ma isola. Non libera, ma divide. Non costruisce, ma distrugge.
Per questo, la vera discriminazione non è un corso di cucina per sole donne, ma il tentativo di squalificare ogni iniziativa che richiami la famiglia, la tradizione e la differenza sessuale come valori positivi. La vera “gabbia” non è quella dei fornelli, ma quella di un’ideologia che trasforma l’uomo in nemico, la maternità in ostacolo, la casa in prigione.
La dignità della donna non ha bisogno di abbattere l’uomo o di negare la famiglia per affermarsi. Anzi, è proprio nella reciprocità e nella valorizzazione delle differenze che essa trova la sua forza più autentica. Chi combatte contro questo, in realtà, non difende la donna: cerca di cancellarla, insieme alla famiglia e all’uomo, dalla storia e dal futuro.
Giancarlo Cerrelli
Presidente di “Popolo e Identità”