
(AGENPARL) – Thu 04 September 2025 Grazie a voi per l’invito. La priorità, oggi, è ricostruire la fiducia tra cittadini e istituzioni sanitarie. Dopo anni di tagli, pandemia e carenze strutturali, la gente ha smesso di credere che il sistema possa davvero prendersi cura di loro. Serve un piano concreto per rafforzare la medicina territoriale, ridurre le liste d’attesa e valorizzare il personale sanitario, che è il cuore pulsante del nostro sistema.
Parliamo proprio delle liste d’attesa. Un tema che tocca milioni di italiani. Quali soluzioni propone la sua associazione?
Il Confronto ha elaborato una proposta in tre punti:
1.
Digitalizzazione intelligente: non basta informatizzare, serve usare i dati per prevedere i picchi di domanda e allocare le risorse in modo dinamico.
2.
Integrazione pubblico-privato: non come scorciatoia, ma come alleanza strategica. Il privato può aiutare a smaltire le attese, ma deve farlo dentro regole chiare e trasparenti.
3.
Premialità per le strutture virtuose: chi riduce le attese e migliora la qualità deve essere incentivato. Basta con la logica del “tutti uguali”.
E sul personale sanitario? Medici e infermieri denunciano carichi insostenibili.
È il punto più critico. Non si può parlare di sanità senza ascoltare chi la vive ogni giorno. Serve un piano di assunzioni, ma anche di motivazione: formazione continua, carriera, benessere psicologico.
Presidente, lei è molto attivo sul territorio. Cosa vi raccontano i cittadini?
Ci raccontano storie di attesa, di viaggi della speranza, ma anche di medici straordinari e di comunità che si aiutano. La sanità non è solo un tema tecnico, è un tema umano. E noi, come associazione, vogliamo riportare al centro proprio questo: il diritto alla cura come diritto alla dignità.
Qualcuno la vede come una figura in crescita nel centro destra del Lazio…
Non rincorro ruoli, costruisco visioni. Un eventuale percorso politico dovrà essere coerente con ciò che porto avanti da anni: attenzione alle persone, serietà nelle proposte e rispetto per chi vive le fragilità. Oggi il mio lavoro con Il Confronto continua, perché è lì che si ascoltano le criticità e si cercano le soluzioni possibili.