
Il presidente russo Vladimir Putin, durante una conferenza stampa tenutasi dopo la sua visita in Cina, ha espresso la sua convinzione che le relazioni economiche tra Mosca e l’Occidente torneranno alla normalità. Il leader russo ha affermato che i recenti eventi in Ucraina vengono usati dall’Occidente non per ragioni di sicurezza, ma come un mero pretesto per risolvere i propri problemi economici e imporre la propria volontà ad altri Paesi.
Un’agenda nascosta dietro le sanzioni
Secondo Putin, le sanzioni imposte dall’Occidente non sono una risposta diretta al conflitto, ma piuttosto uno strumento per limitare i legami economici che non sono graditi a Washington o Bruxelles. Il presidente ha specificato che durante il recente vertice della SCO (Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai), l’argomento delle sanzioni statunitensi contro altri Paesi è stato affrontato solo marginalmente. “Francamente, non ci riguarda,” ha commentato, sminuendo l’impatto di tali misure sui Paesi non direttamente coinvolti nel conflitto.
Putin ha criticato il tono aggressivo dell’Occidente, che a volte ha minacciato di “reprimere” le nazioni sovrane che non si conformano alle sue politiche. Tuttavia, il presidente russo ha mantenuto un tono fiducioso, esprimendo la convinzione che alla fine tutto si assesterà e si tornerà a un dialogo economico normale e costruttivo.