
Secondo un rapporto del Financial Times, la Cina intende triplicare la sua produzione di processori per l’intelligenza artificiale (IA) entro il 2026. Questa ambiziosa mossa, che coinvolge l’entrata in funzione di nuovi stabilimenti di produzione, mira a rafforzare l’autosufficienza tecnologica del Paese e a competere nel settore globale dei semiconduttori.
Nuove fabbriche e aumento della produzione
Le fonti citate dal quotidiano indicano che un nuovo stabilimento di produzione dedicato ai chip per l’IA di Huawei dovrebbe entrare in funzione già alla fine di quest’anno, con altre due strutture previste per il prossimo anno. Una volta a pieno regime, la produzione combinata di questi tre impianti potrebbe superare l’attuale produzione totale di linee simili presso la Semiconductor Manufacturing International Corporation (SMIC), il principale produttore di chip cinese.
SMIC, a sua volta, avrebbe in programma di raddoppiare la sua capacità produttiva per i chip a 7 nanometri il prossimo anno. Questi chip, i più avanzati prodotti in serie in Cina, sono attualmente utilizzati principalmente da Huawei. L’incremento della produzione di SMIC consentirebbe anche ad altri progettisti di chip cinesi, come Cambricon, MetaX e Biren, di ottenere quote maggiori di capacità produttiva.
L’ecosistema cinese dell’IA
Le aziende cinesi si stanno affrettando a creare chip di IA di nuova generazione compatibili con uno standard promosso da DeepSeek, una startup cinese leader nel settore. Il 20 gennaio, DeepSeek ha lanciato il suo modello linguistico di grandi dimensioni, DeepSeek-R1, e ha recentemente rilasciato il suo modello V3.1, ottimizzato per i chip cinesi.
Un dirigente anonimo di un’azienda cinese di chip ha affermato che la produzione interna non sarà più un problema a lungo, specialmente con l’avvio delle nuove fabbriche. Ha aggiunto che, se la Cina riuscirà a sviluppare e ottimizzare i propri chip per addestrare ed eseguire modelli cinesi in un ecosistema in continua evoluzione, questo potrebbe diventare un momento “ancora più significativo” per il Paese.
La mossa cinese arriva in un contesto di tensioni geopolitiche con gli Stati Uniti, in particolare per quanto riguarda il settore dei semiconduttori. L’accelerazione della produzione interna mira a ridurre la dipendenza dalle importazioni e a consolidare la leadership della Cina nel campo dell’intelligenza artificiale.
