
(AGENPARL) – Wed 03 September 2025 IL MUSEO CIVICO DI CARINI, SIMBOLO DELLA STORIA E DELLA CULTURA CITTADINA
A Carini, nel cuore del centro storico, sorge l’Ex Chiostro dei Carmelitani, un edificio carico di storia che oggi ospita la Biblioteca Comunale, il Museo Civico, l’Archivio dello Spettacolo e preziosi fondi archivistici antichi legati alle Opere Pie. Questo luogo rappresenta uno dei principali simboli storici e culturali della città e offre ai visitatori un viaggio nella memoria collettiva.
Alcune sale dell’Ex Chiostro ospitano il *Museo Civico Comunale*, che presenta una sezione dedicata all’arte sacra e alla storia locale, oltre a reperti provenienti da siti archeologici del territorio di Carini.
Reperti storici e archeologici
– _Sala del Castello di Carini_: espone la celebre statua marmorea della Madonna col Bambino, attribuita ad Andrea Mancino e datata 1509, originariamente situata nell’abside della cappella del Castello. In questa sala si trovano anche elementi architettonici del castello e una statua in basalto raffigurante la divinità egizia Horus.
– _Reperti archeologici:_ nelle sale successive, una selezione di reperti paleontologici e archeologici racconta la storia antica di Carini, dalla preistoria al Medioevo. Tra i reperti più significativi figurano fossili della Piana di Carini.
– _Coppa Tripode di Moscala_: una pregevole coppa tripode decorata con motivi geometrici, tipica della cultura indigena elima, risalente all’epoca arcaica della Sicilia occidentale.
– _Reperti Romani e Medievali_: tra i reperti dell’età romana, provenienti dall’insediamento di Contrada San Nicola, spiccano mosaici, stucchi architettonici, lucerne e ceramiche di epoca imperiale. Non mancano ceramiche medievali e post-medievali, tra cui frammenti decorati con smalto invetriato.
*La Rete dei musei comunali della Sicilia. *Le collezioni del Museo Civico di Carini sono inserite nella Rete dei musei comunali della Sicilia, iniziativa promossa da ANCI Sicilia che ha visto ad oggi l’adesione di circa 100 Comuni e 200 musei attraverso una formale delibera di giunta comunale.
L’iniziativa, cui è dedicato il portale musei-sicilia.it, può considerarsi come l’avvio di un insieme di progetti finalizzati a valorizzare e migliorare i singoli musei comunali sotto molteplici punti di vista e promuovere ancor di più il patrimonio culturale siciliano nel suo complesso.
*Le attività del museo.* Il Museo Civico di Carini è, quindi, l’istituzione comunale a cui è affidata la conservazione e la valorizzazione del patrimonio storico-artistico del territorio e che si configura, oggi, come centro della memoria e della storia millenaria delle tre Hykkara (originario toponimo di Carini).
Ha un regolamento che disciplina l’organizzazione e il funzionamento. Comprende: 1) una sezione reperti fossili; 2) una sezione archeologica, a seguito del deposito dei beni storico archeologici, deposito effettuato dalla Soprintendenza Archeologica di Palermo, provenienti prevalentemente dal territorio di San Nicola, greci e tardo antichi; 3) una sezione medievale, con reperti provenienti dal castello; 4) una sezione pinacoteca, legata al Fondo antico di padre Scavo, che nel 1775 lascia il suo patrimonio librario ai cittadini carinesi; 5) una sezione fotografica con vecchie immagini della città e del territorio; 6) una sezione “Fondo antico” con incunaboli del ‘500, ‘ 600 e ‘700. Il Museo Civico conserva, cataloga, restaura e studia i reperti dell’esposizione permanente, ai fini della tutela e della valorizzazione, d’intesa con il Ministero per i Beni e le Attività̀ Culturali.
*Il sindaco Giovì Monteleone. *“L’adesione al progetto della Rete dei Musei Comunali dell’Anci Sicilia è un’importante opportunità poiché ci aiuterà a fare conoscere il nostro splendido Museo Civico, che ha sede all’interno di un altro tesoro carinese, l’ex chiostro dei Carmelitani, in via Rosolino Pilo, a pochi passi da piazza Duomo. Il museo custodisce reperti fossili; una sezione archeologica, di reperti provenienti prevalentemente dal territorio di San Nicola, greci e tardo antichi; una sezione medievale, con reperti provenienti dal castello; una pinacoteca; vecchie foto della città e del territorio. Degna di nota, inoltre, la statua del dio Horus, un reperto egizio datato tra il 1.550 e il 1.069 a.C. Il museo, infine, offre ai visitatori anche un’audio guida digitale interattiva e gratuita: scannerizzando un QR CODE i turisti possono ascoltare la descrizione della Pinacoteca del convento dei carmelitani”.
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**/*Carla Muliello, addetto stampa ANCI Sicilia*/
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