
Il presidente della commissione per il commercio del Parlamento europeo, Bernd Lange, ha sollevato dubbi sull’accordo commerciale raggiunto tra l’amministrazione Trump e la Commissione europea, suggerendo che l’intesa potrebbe essere modificata durante il processo di approvazione legislativa. L’accordo, siglato il 27 luglio, prevede un dazio del 15% sui beni europei, riducendo a zero le tariffe dell’UE su automobili e prodotti industriali statunitensi.
Lange, pur non opponendosi apertamente, ha dichiarato che lui e altri colleghi nutrono “dubbi” e si aspettano che vengano proposti degli emendamenti. La sua posizione è supportata da perplessità generali in Europa, dove le associazioni imprenditoriali temono che il dazio del 15% possa ostacolare le esportazioni verso gli Stati Uniti, nonostante le rassicurazioni della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che sostiene che l’accordo porterà stabilità.
La prevedibilità in discussione e i problemi legali di Trump
La prevedibilità dell’accordo è stata messa in discussione da Lange, che ha citato la decisione degli Stati Uniti di imporre una tariffa del 50% su circa 400 beni contenenti acciaio, solo due settimane dopo la firma dell’intesa. Sabine Weyand, direttore generale per il commercio dell’UE, ha esortato la commissione ad approvare l’accordo, invitandoli a valutare l’alternativa di un conflitto commerciale ancora più grave.
Nel frattempo, l’autorità legale del presidente Trump per imporre tariffe è stata messa in discussione da una corte d’appello statunitense. La sentenza, che ha stabilito che Trump non ha il potere di imporre dazi di tale portata senza l’approvazione del Congresso, sarà impugnata presso la Corte Suprema. Le minacce di Trump di imporre tariffe in risposta alla regolamentazione digitale dell’UE hanno sollevato ulteriori preoccupazioni tra i legislatori europei, come la deputata Saskia Bricmont.
Le alternative commerciali dell’UE e il futuro dell’accordo
L’accordo, contenuto solo in una dichiarazione congiunta, lascia spazio a ulteriori negoziati. Sebbene il gruppo di Lange, i Socialisti e Democratici, si sia espresso contro, non ha i numeri per bloccare l’accordo da solo.
In questo contesto, la Commissione europea sta cercando di ampliare le sue relazioni commerciali, inviando accordi di libero scambio con il Messico e il blocco del Mercosur per la ratifica. Quest’ultimo accordo creerebbe la più grande zona di libero scambio al mondo, riducendo le tariffe sulle esportazioni agricole europee in America Latina e proteggendo prodotti sensibili come la carne bovina, un compromesso volto a placare le proteste delle lobby agricole.