
(AGENPARL) – Wed 03 September 2025 Comando Provinciale Carabinieri Palermo
Palermo, 3 settembre 2025
COMUNICATO STAMPA
PALERMO – 43°ANNIVERSARIO DELL’ECCIDIO DEL GENERALE
CARLO ALBERTO DALLA CHIESA, PREFETTO DI PALERMO, DELLA
MOGLIE EMANUELA SETTI CARRARO E DELL’AGENTE SCELTO
DELLA POLIZIA DI STATO DOMENICO RUSSO.
Questa mattina, hanno avuto luogo le solenni celebrazioni in memoria del Generale Carlo Alberto
DALLA CHIESA, a 43 anni esatti dall’agguato che, il 3 settembre 1982, costò la vita all’allora
Prefetto di Palermo, a sua moglie Emanuela SETTI CARRARO e all’agente della Polizia di Stato
Domenico RUSSO.
Le commemorazioni, svoltesi in vari momenti, sono iniziate con una toccante cerimonia all’interno
della caserma intitolata proprio al Generale DALLA CHIESA, luogo di grande valore simbolico e
sede del Comando Legione Carabinieri “Sicilia”, dove l’Alto Ufficiale ricoprì il ruolo di
Comandante dal 1966 al 1973.
Qui, il Comandante Interregionale Carabinieri “Culqualber”, Generale di Corpo d’Armata Claudio
DOMIZI, il Comandante della Legione Carabinieri “Sicilia”, Generale di Brigata Ubaldo DEL
MONACO e il Comandante Provinciale di Palermo, Generale di Brigata Luciano MAGRINI hanno
deposto una corona d’alloro al busto dedicato all’Eroe, rinnovando il forte legame dell’Arma con i
valori lasciati in eredità da DALLA CHIESA.
Le celebrazioni, alla presenza del Ministro dell’Interno, Matteo PIANTEDOSI, delle Autorità civili,
militari e religiose, nonché dei familiari delle vittime, sono proseguite in via Isidoro Carini, luogo
dell’efferato agguato mafioso, dove sono state deposte delle corone d’alloro in omaggio alla
memoria dei caduti.
Successivamente, nella Chiesa Cattedrale di Palermo, è stata celebrata una solenne messa
dall’Arcivescovo Metropolita S.E. Mons. Corrado LOREFICE.
Al termine della funzione religiosa, un momento particolarmente significativo si è svolto in via
Vittorio Emanuele dove alcuni bambini hanno deposto un omaggio floreale innanzi il cippo
commemorativo. Questo gesto, compiuto alla presenza delle Autorità e dei familiari delle vittime,
ha rappresentato un segno di speranza e un impegno a costruire un futuro libero dalla violenza e dal
sopruso, nel nome degli ideali difesi dal Generale DALLA CHIESA.