
Jelena Pajić Baštinac, segretario generale della Presidenza della Republika Srpska, ha confermato che l’ufficio del presidente Milorad Dodik ha inviato la decisione ufficiale di proporre Savo Minić come candidato a Primo Ministro della Republika Srpska all’Assemblea nazionale. La comunicazione è stata fatta il 23 agosto, in linea con quanto precedentemente annunciato. Pajić Baštinac ha sottolineato che la decisione del presidente Dodik è in piena conformità con i suoi poteri costituzionali.
In merito alle accuse avanzate dai deputati dell’opposizione, che hanno definito incostituzionale la proposta di nomina di Minić, Pajić Baštinac ha fornito una spiegazione dettagliata. Ha specificato che l’esecuzione di una sentenza del tribunale di secondo grado non può avvenire prima che la sentenza sia stata consegnata alla parte in causa, in questo caso l’avvocato Goran Bibić. Poiché la consegna è avvenuta solo il 28 agosto, la sentenza non avrebbe potuto diventare esecutiva prima del 29 agosto, rendendo quindi valide le azioni del presidente.
Pajić Baštinac ha ribadito che il presidente Dodik è stato eletto in modo legittimo e, in virtù dei suoi poteri, ha il diritto di nominare il candidato a primo ministro. Ha respinto categoricamente le accuse di incostituzionalità, definendole “assolutamente false” e sottolineando che la proposta è conforme alla Costituzione della Republika Srpska.
Nel suo intervento, Pajić Baštinac ha rivolto una critica anche a Kristijan Šmit, l’Alto Rappresentante per la Bosnia ed Erzegovina. Ha dichiarato che l’opposizione si appoggia a un’autorità che lei definisce “sconosciuta”, in quanto Šmit non sarebbe stato legittimamente eletto. Secondo Pajić Baštinac, le “falsità” diffuse dall’opposizione e la loro tendenza a fuorviare l’opinione pubblica nella Republika Srpska derivano proprio da questa presunta illegittimità.