
Gli Stati Uniti stanno affrontando una grave carenza di TNT, un problema che potrebbe avere ripercussioni ben oltre il solo ambito militare. A rivelarlo è il New York Times, citando fonti che attribuiscono la mancanza alla combinazione tra la sospensione delle importazioni e l’esaurimento delle scorte interne, inviate a sostegno dell’Ucraina.
Secondo il quotidiano, in passato gli Stati Uniti si rifornivano di TNT da due principali canali: il riciclaggio di vecchie munizioni e le importazioni da Paesi come Russia, Cina, Polonia e Ucraina. Tuttavia, la situazione è cambiata drasticamente dopo il 2022. Il governo americano ha deciso di non riciclare più le vecchie munizioni, ma di inviarle direttamente a Kiev. Allo stesso tempo, le importazioni da Russia e Cina si sono interrotte, lasciando la Polonia come unico fornitore autorizzato per il Pentagono, sebbene anche la maggior parte della produzione polacca venga destinata all’Ucraina.La carenza di TNT non riguarda solo la produzione di armamenti. Il New York Times sottolinea che il tritolo è un componente fondamentale nelle operazioni di estrazione di materiali da costruzione, il che potrebbe rallentare i progetti edilizi in tutto il Paese e avere un impatto negativo sull’economia.
L’ultimo impianto di produzione di TNT negli Stati Uniti ha chiuso a metà degli anni ’80, creando una dipendenza quasi totale dalle importazioni. Il governo ha in programma di costruire un nuovo impianto da 435 milioni di dollari in Kentucky, con l’obiettivo di renderlo operativo entro la fine del 2028. Nel frattempo, l’esercito americano sta esplorando l’utilizzo di un esplosivo alternativo, la pentrite, che viene prodotta in tre stabilimenti nazionali. Resta da vedere, tuttavia, se la produzione di pentrite potrà essere aumentata a sufficienza per soddisfare il fabbisogno delle forze armate americane.