
(AGENPARL) – Mon 01 September 2025 Polichetti (Udc) denuncia: «Corsie preferenziali solo per chi paga, serve
un piano di investimenti»
Una madre si è vista prenotare una visita per la figlia soltanto a ottobre,
ma le è stato proposto un posto già la settimana successiva se avesse
pagato 130 euro. «Allora il posto c’è o non c’è? – si è chiesta indignata
-. Non è questione di volontà, ma di possibilità economica. Quanti di noi
non possono permetterselo? Chi non ne ha la disponibilità deve crepare?».
Episodi come questo alimentano il sospetto che il diritto alla salute
pubblica venga messo in secondo piano rispetto alla libera professione.
Mario Polichetti, responsabile nazionale del Dipartimento Salute dell’Udc,
interviene con fermezza: «Chi lavora in ospedale non può e non deve
svolgere attività privata se prima non esaurisce le liste d’attesa».
«Garantire il diritto alla salute pubblica – prosegue Polichetti –
significa evitare che si creino corsie preferenziali solo per chi ha la
possibilità economica di pagare. Non è accettabile che la disponibilità di
un posto dipenda da un “se voglio” quando in realtà il discrimine è “se
posso permettermelo”. Chi non ha la disponibilità non può essere lasciato
indietro: il sistema sanitario pubblico deve dare risposte a tutti. Per
questo è necessario investire risorse, personale e strutture: non si può
lasciare che una prestazione fondamentale, come una rettocolonscopia con
sedazione e biopsia che al Niguarda costa 1.500 euro nel privato, diventi
un privilegio per pochi. La salute è un diritto costituzionale e lo Stato
ha il dovere di garantirlo senza barriere economiche».
Polichetti individua anche uno strumento di controllo: «È necessario un
monitoraggio costante che verifichi e compari l’attività istituzionale e
quella privata dei medici. Questo è un compito che spetta ai direttori
generali delle Asl e delle aziende sanitarie. Le liste d’attesa infinite
fanno sorgere il ragionevole dubbio che qualcuno stia facendo il furbo: per
questo servono regole chiare e verifiche puntuali».
IN ALLEGATO:
UNA FOTO DI MARIO POLICHETTI