
“In Italia, le donne rappresentano solo una piccola percentuale del sistema imprenditoriale, nonostante siano spesso più istruite e più giovani rispetto ai colleghi uomini. Paradossalmente, il nostro paese ha uno dei più bassi tassi di occupazione femminile in Europa, ma uno dei più alti numeri assoluti di donne imprenditrici. Questo spesso non è frutto di una scelta libera, ma di una necessità: molte donne si mettono in proprio per conciliare lavoro e famiglia, soprattutto dopo la maternità. Quali gli ostacoli principali per le donne nel mondo del lavoro? Dall’accesso al credito limitato da stereotipi di genere, alla mancanza di reti professionali e mentoring; dalla disparità salariale alle difficoltà nel conciliare vita privata e lavoro, soprattutto per le madri lavoratrici. Eppur non mancano le imprenditrici under 30, protagoniste di startup innovative in ambiti come fintech, educazione, sostenibilità e intelligenza artificiale. Per abbattere le barriere che ostacolano l’imprenditoria femminile in Italia, servono azioni mirate su più fronti. Per questo Accademia Iniziativa Comune rivolge un appello urgente affinché il Governo metta in atto misure concrete e strutturali per promuovere l’imprenditoria femminile e garantire la piena tutela dei diritti delle donne nel mondo del lavoro. L’Italia non può permettersi di ignorare il potenziale inespresso di milioni di donne. La partecipazione femminile all’economia è un elemento cruciale per la crescita sostenibile, l’innovazione e la giustizia sociale”
Così, in una nota, Carmela Tiso, portavoce nazionale di Accademia Iniziativa Comune e presidente della Associazione Bandiera Bianca.