
(AGENPARL) – Thu 28 August 2025 Gentili Amici e Colleghi,
Inoltro a tutti voi il comunicato stampa con ulteriori chiarimenti da parte
del Presidente SIDeMaST sulla questione relativa alla prevenzione del
melanoma e alla mappatura dei nei, al centro di un dibattito in particolar
modo negli ultimi giorni.
Buon lavoro e grazie per la vostra attenzione
Simonetta de Chiara Ruffo
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*PREVENZIONE DEL MELANOMA*
*SIDEMAST PRONTA A LAVORARE CON LE ISTITUZIONI *
*E LE ALTRE SOCIETÀ SCIENTIFICHE PER PERCORSI CHIARI E APPROPRIATI*
*Roma, 28 agosto 2025.** “La SIDeMaST è sempre disponibile a collaborare
con le Istituzioni, congiuntamente con le altre Società Scientifiche e
Associazioni per definire e strutturare un percorso chiaro ed efficace per
la prevenzione e diagnosi precoce del melanoma e dei tumori cutanei che
garantisca la massima efficacia senza aggravio di costi o risorse
attualmente non disponibili”. *Così *Giovanni Pellacani, Presidente della
Società Italiana di Dermatologia e Malattie Sessualmente Trasmesse* a
proposito della *“mappatura dei nei” *di cui oggi si sta discutendo se
possa diventare pertinenza non solo del Dermatologo ma anche del Medico di
Medicina Generale*. “**In realtà – **chiarisce il Presidente SIDeMaST **–
la “mappatura dei nei” non esiste né come tariffario né come prestazione
medica reale. Si tratta di una terminologia impropria che dovrebbe essere
abbandonata. Deriva infatti da una semplicistica comunicazione che ha
distorto la percezione dell’esame dermatologico della cute finalizzato alla
diagnosi di un melanoma o altro tumore cutaneo, che negli anni è andato ad
aggiungere strumentazioni sempre più avanzate in grado di migliorare la
diagnosi”.*
*Quanto alle strumentazioni, le linee guida Europee (EADO) recepite dalle
linee guida italiane per la diagnosi di melanoma prevedono di affiancare
alla valutazione clinica l’utilizzo del dermatoscopio da parte dei
dermatologi che sono formati all’uso di questo strumento con il quale
possono individuare aspetti non visibili ad occhio nudo. *La
*videodermatoscopia* (o *dermatoscopia digitale*) non aggiunge alla
accuratezza diagnostica rispetto al dermatoscopio manuale, ma permette di
registrare, e quindi salvare digitalmente, immagini dermoscopiche. È utile
per monitorare lesioni di diagnosi non sicura e controllarne le modifiche
dopo un periodo variabile tra i 3 e i 12 mesi. Altro strumento riconosciuto
nelle linee guida ma non ancora nei LEA, è la *microscopia confocale a
riflettenza*, una sorta di biopsia virtuale che consente di visualizzare le
cellule senza bisogno di asportare il tessuto. Infine, per il monitoraggio
di soggetti polinevici ad alto rischio, strumenti per la* total body
photography*, spesso associati a dermatoscopi digitali, permettono di
acquisire foto standardizzate ad alta risoluzione della superficie corporea
allo scopo di individuare precocemente un nevo che nel tempo modifica o una
lesione di nuova insorgenza.
*“**Ma per prevenire il melanoma** – aggiunge il Presidente Pellacani – **si
deve puntare soprattutto sulla educazione del pubblico alla prevenzione
primaria; quindi, alla esposizione al sole sempre con adeguate protezioni
dai raggi UV, essendo il sole il più certo responsabile della insorgenza
del melanoma e dei maggiori tumori cutanei. **Poi si deve favorire
l’autoesame periodico, educando i pazienti a riconoscere e segnalare al
Medico di Medicina Generale una lesione nuova, strana o modificata,
evitando screening di massa negli asintomatici. Il Medico di Medicina
Generale svolge un compito indispensabile di valutazione e primo filtro;
spetterà quindi a lui decidere se necessita una valutazione specialistica
dermatologica e con quale criterio di urgenza. Sicuramente l’utilizzo del
dermatoscopio da parte del Medico di Medicina Generale, eventualmente
associato a teledermatologia può migliorare il triage, potenzialmente
abbassando il numero di invii inutili e accorciando i tempi per chi davvero
serve. Tuttavia, per la decisione corretta occorre una formazione specifica
ed un aggiornamento continuo per raggiungere un sufficiente grado di
esperienza. Il Dermatologo poi deciderà come procedere, se asportare, se
monitorare digitalmente, o se sottoporre la lesione a microscopia
confocale, ove disponibile. Questo per evitare ritardi diagnostici di
tumori cutanei ed inutile saturazione delle sale operatorie e dei
laboratori di istologia. Infine, occorre individuare i pazienti ad alto
rischio (con più di 50-60 nei, soprattutto se associati a fototipo chiaro,
scottature in infanzia e adolescenza, immunosoppressi, familiarità o
pregresso melanoma, o mutazioni note) su cui concentrare gli sforzi di
prevenzione”.*
*Cosa si può fare praticamente e rapidamente? “**Un primo semplice
intervento, – **conclude il Presidente Pellacani **- come la distinzione
della visita dermatologica in due canali separati per quella dermatologica
oncologica e per quella generale, permetterebbe un immediato indirizzamento
del paziente ad un servizio dotato dell’expertise e della strumentazione
adeguata, ed un più efficace controllo dei flussi e del mantenimento dei
tempi di attesa adeguati sia per la diagnostica che per l’eventuale
intervento di asportazione. Si auspica che a questo segua un adeguato
riconoscimento delle prestazioni necessarie nelle dovute indicazioni nei
LEA, con l’introduzione della microscopia confocale a riflettenza e della
total body photography, oggi non ancora riconosciute seppure ampiamente
utilizzate”. *
*Ufficio Stampa*
*Simonetta de Chiara Ruffo*
*Stefano Milani *
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