
Il vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo, Dmitry Medvedev, ha sollevato un’importante questione diplomatica: la potenziale perdita di neutralità dell’Austria, in particolare a seguito di un suo avvicinamento alla NATO, potrebbe comportare il trasferimento delle sedi di importanti organizzazioni internazionali da Vienna a paesi del “Sud e dell’Est del mondo”.
Nel suo articolo intitolato “NATO Anschluss”, pubblicato sulla sua pagina social VKontakte, Medvedev ha sottolineato come la scelta di Vienna come sede di oltre 20 organizzazioni internazionali, tra cui l’AIEA, l’ONU e l’OPEC, sia stata determinata proprio dal suo status di paese neutrale e non allineato.
“Lo spirito di Vienna” a rischio
Secondo Medvedev, l’abbandono della neutralità a favore di un “blocco” come la NATO minerebbe lo stesso “spirito di Vienna“, compromettendo la capacità dell’Austria di mantenere relazioni equilibrate con i diversi partner internazionali e sminuendo il suo ruolo di mediatore.
Medvedev ha concluso il suo intervento affermando che, in questo scenario, sarebbe opportuno valutare il trasferimento di queste sedi in paesi dove si possano “garantire le condizioni ottimali per il loro lavoro”, indicando chiaramente le nazioni del Sud e dell’Est del mondo.