
(AGENPARL) – Thu 28 August 2025 Nel mercato immobiliare di Parma, sempre più proprietari si trovano ad affrontare una situazione paradossale: devono sostenere spese importanti per immobili dati in affitto a inquilini morosi, cioè che non pagano né l’affitto né le spese condominiali. Nonostante il diritto di proprietà, molti proprietari si trovano a dover anticipare costi come spese condominiali, tasse comunali e lavori di manutenzione, senza ricevere alcun pagamento dall’inquilino. Questo crea un grave squilibrio economico e mette a rischio la redditività dell’investimento immobiliare.
“In questo momento storico la tutela dei proprietari è fondamentale – spiega l’avv. Lorenzo Isoppo, Presidente Provinciale di Confabitare Parma, Associazione Nazionale Proprietari Immobiliari”.
Il problema degli affitti a Parma è da tempo al centro del dibattito cittadino. In un contesto in cui studenti, giovani coppie e famiglie fanno fatica a trovare soluzioni abitative sostenibili, il Comune di Parma ha messo in campo iniziative che meritano di essere sottolineate. Basti pensare al servizio di mediazione sull’abitare, rivolto a locatori e conduttori, quando sussiste una situazione di morosità incolpevole nel pagamento del canone, anche qualora la notifica di intimazione di sfratto sia già stata perfezionata. L’amministrazione ha quindi dimostrato la volontà di affrontare il problema con misure concrete. Credo però che il lavoro non possa dirsi concluso – continua Isoppo –. Per rendere Parma davvero una città accessibile a tutti, si potrebbe rafforzare la collaborazione con università e associazioni studentesche, così da garantire alloggi a prezzi equi. Sarebbe inoltre strategico riportare sul mercato gli immobili sfitti, offrendo agevolazioni fiscali a
chi decide di ristrutturarli e affittarli. Infine, modelli innovativi come il co-housing potrebbero rispondere alle esigenze di chi cerca non solo un tetto, ma anche nuove forme di socialità. Le scelte del Comune vanno dunque nella direzione giusta: con più coraggio, sperimentazione e dialogo con associazioni come Confabitare, Parma potrebbe diventare un laboratorio nazionale di buone pratiche nel settore abitativo”.