
(AGENPARL) – Thu 28 August 2025 Cordiali saluti
Elisa Venturini
Codice Rosso, Venturini (FI): «Più prevenzione e strumenti efficaci per
proteggere le donne»
«I dati diffusi dai Carabinieri ci dicono con chiarezza che siamo di fronte
a un fenomeno drammatico in crescita, che va affrontato con fermezza ma
anche con strumenti di prevenzione e sostegno alle vittime» – dichiara
Elisa Venturini, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale del
Veneto, commentando l’aumento del 44% degli arresti per violenza di genere
nei primi sei mesi del 2025.
Venturini sottolinea l’urgenza di garantire l’efficacia delle misure
cautelari: «Troppo spesso leggiamo di uomini che violano i divieti di
avvicinamento o di dispositivi elettronici che non funzionano come
dovrebbero. Non possiamo permettere che un braccialetto difettoso o tempi
giudiziari troppo lunghi diventino un rischio mortale per le donne».
La capogruppo di Forza Italia evidenzia anche il ruolo fondamentale della
rete territoriale: «Alle forze dell’ordine che stanno lavorando con grande
tempestività vanno affiancati più risorse per i centri antiviolenza,
sostegno psicologico immediato e campagne di sensibilizzazione che
coinvolgano i giovani. Serve un patto sociale per spezzare la catena della
violenza».
«La Regione Veneto ha approvato la programmazione 2025 dedicata al
contrasto della violenza sulle donne e sta aggiornando gli elenchi delle
strutture attive – dai centri antiviolenza alle case rifugio, fino ai CUAV.
È un lavoro importante, che si aggiunge all’attività dell’Osservatorio
regionale, strumento essenziale per la prevenzione e la sensibilizzazione.
Tuttavia, è fondamentale che a queste misure corrispondano stanziamenti
economici chiari e mirati, soprattutto per campagne rivolte ai giovani».
Infine, Venturini richiama anche l’impegno del partito a livello nazionale:
«Già nel 2023 Forza Italia ha presentato una proposta di legge per
introdurre l’applicazione Mai Sole, uno strumento digitale pensato per
prevenire la violenza di genere e semplificare le richieste di aiuto e di
denuncia. È questa la direzione su cui bisogna insistere: rendere facile e
immediato l’accesso alla protezione».
E conclude con un appello: «Il Veneto sta facendo la sua parte, ma serve un
impegno nazionale per accelerare i procedimenti giudiziari e potenziare i
dispositivi di protezione. Ogni ritardo si traduce in un rischio concreto
per la vita di donne che hanno avuto il coraggio di denunciare. A loro
dobbiamo risposte immediate e sicure».