
(AGENPARL) – Tue 26 August 2025 *Unioncamere: giovani, carta vincente per vincere le sfide di oggi*
*Le imprese con alta presenza di under 30 fatturano, esportano, innovano di
più. E sono più produttive*
Roma, 26 agosto 2025 – Le imprese che impiegano under 30 si attendono in
misura maggiore un aumento del fatturato (38% contro 35% delle altre),
dell’export (38% contro 30%) e degli occupati (21% contro 18%). Sono più
innovative e proattive: le imprese con alta presenza di giovani, rispetto a
quelle con bassa/medio bassa presenza, investono di più nelle tecnologie
4.0 (44% contro 35%). E sono più produttive (la produttività del lavoro è
superiore del 2,5% rispetto alle altre imprese, e diventa del 7,2% quando
adottano anche strategie per trattenere e attrarre talenti). Lo mostrano le
analisi Unioncamere-Centro studi Tagliacarne citate oggi dal presidente di
*Unioncamere*,*Andrea Prete*, al Meeting di Rimini.
“*In un contesto come quello attuale, è necessario uno sforzo comune per
accrescere il legame tra imprese e giovani, che possono essere la carta
vincente per sostenere e accrescere la competitività del nostro sistema
produttivo”,* sostiene Prete.
C’è però difficoltà a reperire lavoratori giovani. Stando alle previsioni
del Sistema Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro, nel
quinquennio 2025-2029 vi sarà un mismatch tra domanda e offerta di
lavoratori giovani, che riguarderà in particolare quelli con un’istruzione
di livello terziario: per i percorsi a indirizzo ingegneristico potranno
mancare tra i 7mila e 10mila giovani in uscita dalle Università ogni anno
*; *per i percorsi scientifici (scienze matematiche, fisiche e
informatiche) si prevede che mancheranno tra i 3mila e 5mila laureati*; *per
i percorsi economico-statistico potranno mancare tra i 12mila e 17mila*; *per
i percorsi medico-sanitario 7-8mila.
“*Malgrado i miglioramenti sul fronte occupazionale*”, ha sottolineato
Prete, “*c’è ancora un alto numero di Neet (giovani che non lavorano né
seguono un percorso scolastico o formativo), che pone l’Italia al secondo
posto in Europa, dopo la Romania”. *
Secondo Prete, esiste inoltre un problema di ricambio generazionale, che
investe direttamente anche le imprese: i dati del Registro delle Camere di
commercio, al primo trimestre 2025, indicano che l’11% dei titolari di
impresa ha 70 o più anni (320 mila in valore assoluto).
“*Attrarre talenti e integrare l’attuale forza lavoro con l’apporto di
immigrati – *ha concluso il presidente di Unioncamere -* sono strategie
indispensabili per far fronte alle necessità produttive: tra il 2025 e il
2029, si stima un fabbisogno da parte dei settori privati di circa 617mila
lavoratori stranieri, corrispondente a oltre un quinto della domanda totale
di lavoro (21,1%), con una forte concentrazione nelle regioni del Nord e
del Centro. La Lombardia, in particolare, prevede la necessità di oltre
146mila unità, pari al 24% del totale”. *