
(AGENPARL) – Tue 26 August 2025 [IT_NewsMedia_NewsRelease]
Nuovi Sistemi del patrimonio agricolo di rilevanza mondiale (GIAHS) in Italia e Giappone portano il totale globale oltre quota 100
Tre nuove designazioni GIAHS da parte della FAO – una in Italia e due in Giappone – mettono in risalto l’agrobiodiversità, le conoscenze tradizionali e il patrimonio culturale
26/08/2025
I limoneti e il sistema agricolo terrazzato di AmalfiRoma – Una ex miniera di sabbia ferrifera trasformata in un sistema agro-silvo-pastorale terrazzato, un paesaggio di agrumeti terrazzati delimitati da muretti a secco in Giappone, e un iconico sistema agricolo mediterraneo su ripidi pendii costieri in Italia sono i più recenti siti riconosciuti come Sistemi di Patrimonio Agricolo di Importanza Globale (GIAHS), portando a oltre 100 il numero complessivo di tali sistemi a livello mondiale, nell’anno in cui la FAO celebra il suo 80º anniversario.
I nuovi siti sono stati ufficialmente designati nell’ambito del programma di punta della FAO durante la riunione del GIAHS Scientific Advisory Group del 26 agosto. Con queste tre nuove iscrizioni, la rete globale dei sistemi agricoli di rilevanza mondiale comprende ora 102 siti in 29 Paesi, con il Giappone che raggiunge 17 designazioni e l’Italia che arriva a quota tre.
Si tratta di sistemi dinamici e resilienti, custodi di una ricca agrobiodiversità, di saperi tradizionali, di culture e paesaggi preziosi, gestiti in modo sostenibile da agricoltori, pastori, pescatori e comunità forestali, che contribuiscono ai mezzi di sussistenza locali e alla sicurezza alimentare.
“La FAO è onorata di accogliere questi eccezionali nuovi siti nella famiglia dei Sistemi di Patrimonio Agricolo di Importanza Globale. Ogni sito testimonia l’ingegno e la resilienza delle comunità rurali e agricole, mostrando pratiche sostenibili che sono state attentamente mantenute e adattate nel corso delle generazioni”, ha dichiarato Kaveh Zahedi, Direttore dell’Ufficio FAO per il Cambiamento Climatico, la Biodiversità e l’Ambiente.
Sui ripidi terrazzamenti della Costiera Amalfitana, comunità agricole secolari hanno modellato un paesaggio unico fatto di limoneti, uliveti e vigneti affacciati sul mare. L’iconico limone “Sfusato Amalfitano” viene coltivato sotto pergolati di castagno, con tecniche manuali, e raccolto dai cosiddetti contadini volanti — un termine che richiama la loro abilità nel camminare e bilanciarsi sui pergolati durante la raccolta.
I terrazzamenti in pietra a secco prevengono l’erosione, stabilizzano il terreno e regolano acqua e temperatura. Su un ettaro si possono contare fino a 800 alberi di limone, con rese fino a 35 tonnellate, ottenute con pratiche a basso impatto e senza pesticidi. Il territorio ospita inoltre oltre 970 specie vegetali, inclusa flora mediterranea rara.
Le donne svolgono un ruolo fondamentale, contribuendo al lavoro agricolo e alla trasmissione delle tradizioni. Il sistema terrazzato è anche riconosciuto come Patrimonio Mondiale UNESCO, rappresentando un potente esempio di agricoltura montana mediterranea sostenibile.
Nella regione montuosa di Arida-Shimotsu, nella Prefettura di Wakayama, le famiglie contadine coltivano da oltre 400 anni il mikan (Citrus unshiu). Il sistema tradizionale si fonda su agrumeti terrazzati con muretti a secco, adattati ai ripidi pendii e al clima subtropicale umido della zona. Le terrazze mantengono funzioni vitali del suolo e dell’acqua e sostengono oltre 30 varietà di mikan adattate ai microclimi locali.
Basato sulla piccola agricoltura familiare e su metodi tramandati, il sistema salvaguarda conoscenze tradizionali, biodiversità e capacità di adattamento ai cambiamenti climatici. Tecniche antiche e muri a secco contribuiscono a regolare il drenaggio, trattenere calore e proteggere dal freddo, mentre apicoltura, selvicoltura e coltivazioni consociate con ortaggi rafforzano la sicurezza alimentare e la resilienza economica.
Festival, tradizioni culinarie e racconti legati alle varietà di mikan riflettono le pratiche culturali e i valori collettivi della comunità di Arida.
Nella regione di Okuizumo, i suoli impoveriti dall’antica estrazione di sabbia ferrifera sono stati trasformati in risaie terrazzate, irrigate grazie a canali comunitari risalenti a secoli fa. Qui gli agricoltori hanno sviluppato un sistema circolare unico che integra la coltivazione del riso, la selvicoltura, il pascolo bovino e la coltivazione del grano saraceno, riutilizzando in modo efficiente le risorse locali.