
(AGENPARL) – Tue 26 August 2025 *ASSECO, CATALDI (UNGDCEC): BASTA DISCRIMINAZIONI VERSO I COMMERCIALISTI*
“Il mancato riconoscimento delle competenze giuslavoristiche dei
Commercialisti, nonostante la Legge 12/1979 sancisca la piena parità con
i Consulenti del Lavoro, rappresenta una discriminazione ingiustificata,
frutto di norme scritte con superficialità e di prassi amministrative
che favoriscono arbitrariamente una categoria rispetto a un’altra”. Lo
afferma *Francesco Cataldi*, presidente dell’Unione Nazionale Giovani
Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, commentando la nota con la
quale l’Ispettorato Nazionale del Lavoro ha inteso adempiere alla
sentenza del TAR Lazio 9974/2025, che esprime contrarietà circa la
possibilità di estendere la competenza di rilascio dell’Asseverazione di
conformità (ASSECO) anche a soggetti diversi dai Consulenti del Lavoro.
“Le argomentazioni utilizzate mortificano, in taluni passaggi, la
professionalità normativamente riconosciuta in capo ai Commercialisti
sfociando quasi in una difesa d’ufficio delle prerogative dei Consulenti
del Lavoro debordando i margini di discrezionalità per l’ente
riconosciuti dalla sentenza del TAR Lazio 9974/2025”, commenta Cataldi
Secondo *Massimiliano Dell’Unto*, consigliere di Giunta dei Giovani
Commercialisti, si tratta di una posizione “che non solo limita i
Commercialisti, ma si traduce in un danno per imprese e cittadini che
vedono restringersi l’accesso a servizi professionali qualificati. La
battaglia non è solo l’ottenimento del protocollo ASSECO. È in gioco il
pieno riconoscimento della professionalità dei Commercialisti. Bene ha
fatto il Consiglio Nazionale ad attivarsi per ristabilire l’uguaglianza
con i Consulenti del Lavoro su un servizio che, prima di tutto, è
nell’interesse del Paese”.
L’auspicio dei vertici dell’Unione Giovani Commercialisti è che il
Consiglio Nazionale “agisca subito su più fronti. È il momento di
riaffermare con forza i diritti di migliaia di professionisti e dei loro
clienti. Non possiamo accettare che un ente amministrativo, con
motivazioni che sconfinano nella politica, sancisca una “non competenza”
della nostra categoria”.