
(AGENPARL) – Mon 25 August 2025 Cara Giorgia,
Il tuo nuovo soggiorno nella Valle d’Itria e nella nostra Locorotondo ci
riempie d’orgoglio per la sintonia che hai con la nostra terra e con i
valori tradizionali che esprime.
La tua presenza in uno dei borghi più belli d’Italia ha consentito a tutti
noi, che con te abbiamo iniziato una giovanile militanza coraggiosa di
apprezzare non solo la tua sobrietà ma anche la passione che rinnovi per la
semplicità dell’accoglienza pugliese, tra ulivi, trulli e l’enogastronomia
a chilometro zero, punto di forza della nostra identità.
Mi riempie di orgoglio, da “curdunnes” prima ancora che da cittadino della
splendida Puglia, sapere che la mia amatissima Locorotondo – di cui sono
stato Sindaco per dieci anni – e’ stata il luogo prescelto per l’ultima
parte delle tue vacanze con l’amata Ginevra, quelle che ricaricano e
preparano la ripartenza di settembre.
Il tuo stile di governo da Palazzo Chigi è un modello per tutti noi: poche
parole, fatti concreti e una religione dell’ascolto degli ultimi,
trascurati per anni dalla sinistra di potere che qui in Puglia ha lasciato
segni di malgoverno evidenti, su tutti nella Sanità con interminabili
liste d’attesa e con il disastro della Xylella.
La destra di governo, nel prossimo appuntamento delle regionali, cercherà
di invertire la rotta, avendo come punto fermo il comune percorso
militante, che vede l’impegno politico come una scelta di donarsi per
migliorare il bene comune.
Oggi da consigliere regionale, ieri di Sindaco, in futuro costantemente al
servizio delle persone, al di là delle cariche istituzionali, difenderò una
idea della politica ereditata dai nostri maestri, differente da quella dei
politicanti: siamo cresciuti nel Fronte della Gioventù con il sogno di
cambiare l’Italia e perseguiremo questo obiettivo con determinazione e
coerenza. Quella di Marcello Gemmato, Sottosegretario alla Sanità, e di
tanti e tanti colleghi, amici, pugliesi in cui vedo quotidianamente, oggi,
quegli stessi entusiasmi che hanno caratterizzato il nostro comune
percorso. Che oggi, in giacca e cravatta e con un po’ di primavere sulle
spalle, non ci fa certo dimenticare le nostre radici, quelle che ci
consentono di poter guardare tutti i nostri elettori a testa alta negli
occhi .