
Il 22 marzo 2025 un cittadino ha presentato un esposto presso il Commissariato di Pubblica Sicurezza “Flaminio Nuovo”, ai sensi dell’articolo 1 del Regio Decreto 18 giugno 1931, n. 773 (T.U.L.P.S.), riguardante una richiesta di conciliazione bonaria tra privati.
A distanza di cinque mesi dalla presentazione, l’interessato segnala di non aver ricevuto alcuna comunicazione ufficiale: né ricevuta di presa in carico, né aggiornamenti sullo stato del procedimento, né altre forme di riscontro da parte dell’Amministrazione.
Con una comunicazione PEC, l’esponente ha chiesto chiarimenti in merito all’assenza di riscontro, sollecitando l’Ufficio a motivare la mancata comunicazione e a fornire informazioni sull’iter avviato. Nella stessa nota, l’interessato ha inoltre domandato di conoscere il numero di esposti presentati, presso lo stesso Commissariato, in applicazione dell’articolo 1 del T.U.L.P.S. nel periodo di riferimento.
L’articolo 1 del Regio Decreto 773/1931 attribuisce alla Polizia di Stato, tra le altre funzioni, quella di intervenire a sostegno dei cittadini nelle conciliazioni bonarie, al fine di prevenire conflitti e favorire soluzioni pacifiche. Si tratta di un servizio che, in linea teorica, dovrebbe garantire tempi rapidi e certezza del diritto.
La vicenda mette in evidenza i disagi che possono derivare da ritardi o silenzi amministrativi, soprattutto in procedimenti che incidono sulla tutela dei diritti e sulla fiducia del cittadino nelle istituzioni. L’esponente resta in attesa di una risposta ufficiale da parte del Commissariato, auspicando che vengano fornite al più presto le necessarie chiarificazioni.