
(AGENPARL) – Sat 23 August 2025 *Stadio-Clinica, M5S Terni: “Corridore getta la maschera. Terni rischia di
pagare per l’affare di Bandecchi con posti letto mai garantiti dalla
Regione e clinica indipendente dallo stadio”*
Dopo settimane di imbarazzato silenzio, dopo la firma della Convenzione, il
vicesindaco Corridore è finalmente uscito allo scoperto. Ma invece di
smentire i nostri rilievi sul progetto Stadio-Clinica, li ha confermati uno
ad uno, certificando che siamo di fronte a una speculazione edilizia e
sanitaria mascherata da interesse pubblico.
Nel corso della sua conferenza stampa, Corridore ha ammesso che se la
clinica privata – di proprietà della Ternana Woman S.p.A., controllata da
Unicusano e quindi dallo stesso Bandecchi – non dovesse ottenere i
famigerati 80 posti letto in convenzione dalla Regione Umbria, il Comune
sarà costretto a rimborsare alla Stadium S.p.A. fino a 44 milioni di euro
di opere già realizzate. E ha minacciato che, in tal caso, il Comune farà
rivalsa sulla Regione per ottenere i soldi.
È la prova definitiva: il meccanismo previsto dalla convenzione firmata il
1° agosto 2025 tra Comune e Stadium S.p.A. scarica sulla collettività il
rischio d’impresa di un’operazione privata. A rimetterci non sarà
l’imprenditore Bandecchi, ma i cittadini.
Tutto l’impianto strumentale presentato da Corridore, si basa su una
“teoria” campata in aria, che i famosi 80 posti letto in convenzione messi
a disposizione dalla delibera 1399 del 2023 della Giunta Tesei sarebbero
già “vincolati” alla clinica di Bandecchi legata al progetto
stadio-clinica. Una fantasia priva di qualsiasi fondamento giuridico come
più volte ribadito.
Facciamo chiarezza una volta per tutte:
1. La delibera 1399/2023 non fa alcun riferimento al progetto
Stadio-Clinica. Si limita a indicare in astratto un numero di 80 posti
letto accreditabili per soggetti privati nella provincia di Terni, senza
collegarli a nessuna struttura in particolare.
2. Lo ha ribadito, senza possibilità di equivoci, la presidente della
Regione Stefania Proietti, rispondendo il 17 luglio scorso in Assemblea
legislativa all’interrogazione del consigliere Ricci, quando ha confermato
che “La delibera della precedente Giunta regionale indicava in astratto i
numeri di posti letto, ma non contemplava alcuna procedura di realizzazione
di strutture sanitarie, perciò è tutt’altro che scontato che i posti letto
accreditabili possano essere attribuibili a questa o quell’altra struttura
privata.”
3. La Regione Umbria ha avviato un nuovo percorso di costruzione
partecipata del Piano socio-sanitario 2025–2030, fondato su criteri
trasparenti, oggettivi e condivisi con cittadini, operatori sanitari e
amministrazioni locali. Pertanto, Corridore non può imporre vincoli alla
Regione Umbria né bloccare politicamente la programmazione sanitaria sulla
base di un presunto interesse pubblico che esiste solo negli atti comunali.
La programmazione sanitaria è di competenza esclusiva della Regione e
nessun progetto urbanistico può piegarla agli interessi di un privato.
4. A confermare che non esiste alcun automatismo nell’accreditamento dei
posti letto nemmeno per i progetti dichiarati di “interesse pubblico” è
anche la sentenza del TAR Umbria n. 356/2025 di maggio 2025, che ha
rigettato il ricorso della Ternana Calcio proprio contro la Regione Umbria.
Il quadro che emerge dalla Convenzione è inquietante: vede una clinica
privata non ancora costruita e senza alcuna certezza di accreditamento per
un progetto da 44 milioni che scarica sul Comune ogni rischio d’impresa, un
sindaco che è anche presidente e proprietario del soggetto privato
coinvolto e una minaccia pubblica (“citeremo la Regione per danni”) per
piegare la sanità umbra agli interessi di un imprenditore privato.
Ad aggravare il quadro, nascosto tra le pieghe del contratto, l’articolo
9.3 dove viene detto che la realizzazione della clinica privata è
un’operazione completamente indipendente da quella dello stadio. Viene
infatti detto nero su bianco “che la realizzazione dei lavori relativi alle
Opere (lo stadio) e quelli relativi all’opera privata (la clinica) sono da
considerarsi indipendenti e l’inadempimento o il ritardo nell’esecuzione
degli uni e/o ogni altro evento che li interessi non produrrà effetto sugli
altri e viceversa.”
Il significato di queste parole è tanto semplice quanto agghiacciante: la
clinica privata potrà essere costruita anche se non verrà posato un solo
mattone del nuovo stadio. Questa clausola è la consacrazione di
un’operazione che non tutela l’interesse pubblico, ma che al contrario lo
svende a favore di un’iniziativa imprenditoriale privata.
Bandecchi ha usato la Ternana come un grimaldello, trasformando un simbolo
sportivo della città in uno strumento per perseguire i propri interessi
economici. E ora, di fronte a un progetto senza coperture certe, senza
garanzie, senza tutele reali, il Comune rischia di pagare milioni di euro
per un’opera incompiuta, mentre la clinica (e i relativi profitti) restano
in mani private.
Si sta preparando il terreno per lasciare alla città l’ennesima incompiuta,
con il rischio di un danno economico e urbanistico enorme per la
collettività. Pertanto, ribadiamo l’assoluta necessità di agire con la
massima trasparenza verso i cittadini che devono essere messi nelle
condizioni di essere totalmente consapevoli e di avviare un dibattito
pubblico su quanto sta avvenendo.
*Gruppo Territoriale Movimento 5 Stelle – Terni*