(AGENPARL) - Roma, 23 Agosto 2025(AGENPARL) – Sat 23 August 2025 *La Tuffatrice di Paestum del pittore Mangone nel ritratto del pittore
fiammingo Jan van Eyck*
*Il Pittore Fernando Mangone: “La Tuffatrice è un ponte tra passato e
presente, simbolo di libertà e trascendenza”*
*La Presidente Anna Coralluzzo: “Mangone rinnova il dialogo tra memoria
storica e contemporaneità”*
Il Maestro Fernando Mangone, con le sue nuove opere, rende omaggio a uno
dei grandi maestri della pittura: Jan van Eyck (1390-1441), figura centrale
del Rinascimento fiammingo, celebre per l’uso innovativo della pittura a
olio e per la capacità di fondere realismo e simbolismo. Van Eyck ha
segnato profondamente il percorso artistico e formativo di Mangone,
diventando per lui fonte di ispirazione e guida tecnica e concettuale.
Mangone ha realizzato un ritratto di Van Eyck nel quale ha inserito la
Tuffatrice di Paestum, figura iconica dell’arte antica che rappresenta il
passaggio verso l’ignoto e l’elevazione spirituale.
“La Tuffatrice è un ponte simbolico tra passato e presente: un gesto
sospeso che racconta libertà, ricerca interiore e trascendenza. In questo
ritratto ho voluto dialogare con Van Eyck, maestro del realismo e della
luce, creando un ponte tra culture e tempi diversi”. A dirlo è il Pittore
delle aree interne Fernando Mangone
La seconda opera di Mangone rende omaggio al capolavoro di Van Eyck “I
coniugi Arnolfini” (1434). Commissionato da Giovanni Arnolfini, ricco
mercante di Bruges, il dipinto ritrae i coniugi nell’atto del giuramento di
fedeltà coniugale, immersi in un interno borghese ricco di significati
simbolici: la candela accesa per la fede, le arance come augurio di
fertilità, il cane e gli zoccoli a rappresentare la fedeltà. Lo specchio
sullo sfondo riflette i testimoni della scena, creando un “quadro nel
quadro” e coinvolgendo lo spettatore nello spazio pittorico.
“I Coniugi Arnolfini -continua Mangone- hanno segnato il mio percorso di
studi: Van Eyck trasforma il quotidiano in un linguaggio universale. Ogni
oggetto è simbolo, ogni dettaglio racconta un ideale sociale e spirituale.
Ho voluto rendere omaggio a questa capacità di vedere l’invisibile e di
trasmettere l’eterno attraverso la pittura”.
Anna Coralluzzo, Presidente della Fondazione Arte Mangone ETS: “Con queste
opere Mangone rinnova il dialogo tra memoria storica e contemporaneità. La
Tuffatrice di Paestum e i Coniugi Arnolfini diventano strumenti per parlare
al presente, unendo radici classiche e visione moderna. La Fondazione è
orgogliosa di promuovere un progetto che valorizza il patrimonio artistico
e culturale attraverso la creatività di un Maestro contemporaneo”.
