
Un nuovo scandalo politico scuote la Republika Srpska: tutti i libri di testo donati dal governo alle scuole elementari sono stati personalizzati con un adesivo recante il nome di Milorad Dodik. Questa mossa ha scatenato accese polemiche, sollevando accuse di abuso di risorse pubbliche e di “culto della personalità”.
Indottrinamento e propaganda
L’analista politica Tanja Topić ha dichiarato a BUKA che questa pratica “ricorda in modo irresistibile la (non)cultura politica del sistema monopartitico e il culto della personalità”. Ha paragonato la situazione al vecchio detto jugoslavo “dopo Tito Tito”, affermando che simili messaggi non dovrebbero trovare posto nel sistema educativo, che invece dovrebbe promuovere il pensiero critico e il pluralismo. Anche la deputata Mirna Savić Banjac ha espresso il suo disaccordo, affermando di non voler che suo figlio studi su un libro che contiene una “pubblicità personale” di un politico, definendo la pratica inaccettabile.
Scontro politico e accuse incrociate
Il deputato Igor Crnadak (PDP) ha ribadito la sua precedente affermazione che la Republika Srpska sta diventando una “Corea del Nord”, criticando aspramente la decisione di apporre gli adesivi. “Ecco come si presenta, l’adesivo e le istruzioni per incollarlo. Nel cuore dell’Europa, nel pieno del XXI secolo, non è una cosa malata?”, ha scritto su X. La reazione non si è fatta attendere: la presidente del gruppo parlamentare dell’SNSD, Sanja Vulić, ha insultato Crnadak, accusandolo di essere “frustrato” e di provare fastidio per tutto ciò che riguarda la Republika Srpska. Lo scontro evidenzia le profonde divisioni politiche sull’uso delle risorse pubbliche e sul ruolo dei leader politici nell’istruzione.

