
(AGENPARL) – Wed 20 August 2025 *Sanità, Simonetti (M5S): “Dal centrodestra una risposta che lascia
perplessi, noi rilanciamo il pubblico e vincoliamo il privato agli
obiettivi di salute”*
La risposta del centrodestra alla nota della Presidente della Regione
Umbria, Stefania Proietti, e della Direttrice regionale alla Salute,
Daniela Donetti, lascia perplessi. Da una parte mostra la superficialità
politica di chi trova il tempo di alimentare polemiche strumentalizzando
una prassi di 15 anni, dall’altra finge di non vedere che oggi si sta
lavorando senza tregua al nuovo Piano Socio-Sanitario Regionale, alle
assunzioni e alla riorganizzazione complessiva del sistema. Cosa avremmo
dovuto fare nel frattempo? Lasciare che gli ospedali andassero al collasso,
chiedere al personale sanitario già provato di raddoppiare i turni, privare
i cittadini del diritto alla cura?
I cittadini umbri hanno oggi tre certezze. La prima è che pretendono e
meritano di vedere garantito il diritto alla cura. La seconda è che,
nonostante l’impegno straordinario del personale sanitario, il sistema è
stato lasciato in affanno dalla precedente gestione. La terza è che la
responsabilità di questa condizione non può ricadere su chi, in soli nove
mesi di governo, ha rimesso la sanità pubblica al centro delle priorità
regionali. È un percorso che richiede tempo, lucidità e scelte nette, non
slogan.
Va ricordato che da quindici anni le risorse destinate al privato
accreditato sono rimaste sostanzialmente le stesse, così come confermato
dagli stessi consiglieri di minoranza. La vera novità introdotta dalla
Giunta Proietti è che, per la prima volta, queste risorse non vengono
affidate indistintamente, ma orientate a prestazioni che rispondono ai
bisogni reali dei cittadini. Non è più consentito al privato di
concentrarsi solo sulle attività a più alto margine di guadagno: oggi deve
concorrere a rafforzare la sanità pubblica e a garantire il diritto alla
cura, in particolare nei settori che hanno generato una mobilità passiva
sempre più pesante per l’Umbria, come l’ortopedia di alta complessità.
Ed è proprio la mobilità passiva a rappresentare un’altra vera emergenza
per il nostro sistema lasciata in eredità dalla giunta precedente. Nel
periodo 2019-2024, abbiamo registrato un saldo negativo complessivo della
mobilità sanitaria di 110 milioni di euro, posizionandoci come la peggiore
regione d’Italia per variazione dei costi legati alla mobilità sanitaria.
Per invertire la rotta e affrontare questa situazione critica, è
fondamentale concentrarsi sul recupero di questo saldo negativo.
Questa è la vera discontinuità: non la mera conferma dei tetti di spesa, ma
la loro trasformazione in uno strumento di programmazione, con vincoli,
monitoraggi e standard rigorosi che subordinano il privato agli obiettivi
fissati dal Servizio sanitario pubblico. Parallelamente, la Regione ha
avviato il più importante investimento possibile: 711 nuove assunzioni
entro la fine dell’anno, perché il cuore della sanità sono le persone che
ogni giorno, con professionalità e sacrificio, tengono in piedi il sistema.
Il centrodestra può continuare a inseguire visibilità con dichiarazioni di
comodo, ma i cittadini sanno distinguere tra chi si limita a parlare e chi
sta costruendo, con serietà e trasparenza, un modello di sanità pubblica
più forte, equo ed efficiente, capace di garantire a tutti gli umbri il
diritto universale alla salute.
*Luca Simonetti Presidente Gruppo Consiliare Movimento 5 Stelle – Assemblea
legislativa dell’Umbria*
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