(AGENPARL) - Roma, 20 Agosto 2025(AGENPARL) – Wed 20 August 2025 Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui
Comunicato stampa
20 agosto 2025
Afghanistan: Save the Children, la morte in un incidente stradale di 73 persone, tra cui almeno 17 bambini, a Herat sottolinea i rischi anche fatali che migliaia di minori afghani affrontano durante i loro viaggi di rientro dall’Iran
L’Organizzazione chiede ai Paesi della regione di garantire che i rimpatri in Afghanistan siano volontari, sicuri e dignitosi e alla comunità internazionale di aumentare urgentemente i finanziamenti sia per soddisfare i bisogni essenziali all’arrivo al confine sia per fornire assistenza a lungo termine ai rimpatriati.
“Questa orribile tragedia è un duro monito dei rischi mortali che centinaia di migliaia di bambini afghani affrontano durante i loro viaggi dall’Iran. I minori e le loro famiglie salgono al confine su autobus sovraffollati e intraprendono percorsi lunghi, ardui e pericolosi alla ricerca di sicurezza, stabilità e di un luogo da chiamare casa” ha dichiarato Samira Sayed Rahman, Direttrice Advocacy in Afghanistan per Save the Children, commentando l’incidente di un autobus nella provincia di Herat, che ha causato la morte di 73 persone, rientrate dall’Iran, tra cui almeno 17 bambini.
“Secondo un’analisi di Save the Children, in media ogni 30 secondi un minore torna in Afghanistan dall’Iran o dal Pakistan. Questi numeri impressionanti – l’equivalente ogni 15 minuti di una classe di bambini – stanno esercitando una pressione senza precedenti sulle risorse del Paese, sempre più scarse. I tagli agli aiuti significano semplicemente che non ci sono fondi sufficienti per soddisfare il crescente numero di persone che hanno bisogno di aiuto umanitario” ha proseguito Samira Sayed Rahman.
Save the Children, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e le bambine a rischio e garantire loro un futuro,chiede ai Paesi della regione di garantire che i rimpatri in Afghanistan siano volontari, sicuri e dignitosi. Costringere o esercitare pressioni sui bambini per forzarli a ritornare, soprattutto su quelli senza tutori, può aumentare il rischio di sfruttamento, abusi e separazioni.
L’Organizzazione invita, inoltre, la comunità internazionale ad aumentare urgentemente i finanziamenti sia per soddisfare i bisogni essenziali all’arrivo al confine sia per fornire assistenza a lungo termine ai rimpatriati in Afghanistan.
Da marzo in Afghanistan, Save the Children ha supportato oltre 162.000 bambini che sono rientrati nel Paese. Oltre alla risposta continua ai confini di Nangarhar e Kandahar per i rimpatriati, l’Organizzazione ha ampliato il suo supporto attivando una clinica per la salute e la nutrizione, servizi di protezione dell’infanzia al confine di Islam Qala a Herat, nonché servizi sanitari e nutrizionali presso il centro di transito di Kabul.
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