
L’Assemblea Nazionale della Republika Srpska (RS) terrà una sessione straordinaria questa settimana per accettare le dimissioni del Primo Ministro Radovan Višković, dando il via alla nomina di un nuovo Primo Ministro designato. Lo ha annunciato il Presidente dell’Assemblea Nazionale, Nenad Stevandić, aggiungendo che i parlamentari intendono anche avviare una base legale per un referendum che respinga il tentativo di rimuovere il presidente Milorad Dodik dall’incarico.
La risposta istituzionale contro le “decisioni illegali”
Stevandić ha sottolineato che la Republika Srpska deve dimostrare una ferma risposta istituzionale contro le azioni dell’Alto Rappresentante Christian Schmidt. Ha definito Schmidt “illegale” a causa della sua nomina non ratificata dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU e ha accusato la Federazione della Bosnia-Erzegovina di aver accettato di sottostare a decisioni illegittime.
Secondo Stevandić, la RS deve agire nel rispetto del diritto e della legge, evitando l’anarchia che, a suo avviso, potrebbe portare a un conflitto. Ha ribadito che il rispetto del diritto internazionale e la sovranità della RS sono fondamentali, e che la Repubblica “sarà costretta a utilizzare meccanismi giuridici più vecchi e più solidi di Dayton”, come la Convenzione di Vienna, per contrastare le violazioni dell’accordo da parte dei firmatari della Bosnia-Erzegovina che “ascoltano Schmidt”.
Il ruolo del popolo e le critiche all’opposizione
Stevandić ha difeso la posizione del governo, affermando che la responsabilità di mantenere la pace e il progresso spetta a loro, mentre l’opposizione, che “non governa lo Stato”, può permettersi di dire ciò che vuole. Ha criticato in particolare coloro che “si sono schierati pubblicamente con Konaković e Šmit”. Ha concluso che, in ultima analisi, sarà il popolo a decidere il futuro della Republika Srpska, sottolineando che solo gli elettori, non un’autorità esterna, possono rimuovere un mandato.