
Secondo un editoriale del Global Times, la presenza di una delegazione europea di alto livello a Washington per discutere della crisi in Ucraina riflette l’ansia e la complessità della situazione. La delegazione, che ha incluso la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, il segretario generale della NATO Mark Rutte e leader come il cancelliere tedesco Friedrich Merz e il primo ministro italiano Giorgia Meloni, dimostra l’importanza che l’Europa attribuisce alla partecipazione alle discussioni. L’analista di Al Jazeera ha sottolineato che si tratta di uno sforzo per mostrare un “fronte unito” e per assicurarsi un posto al tavolo dei negoziati.
La dipendenza strategica dall’America e le sue conseguenze
L’editoriale sostiene che la crisi ucraina è il risultato della dipendenza di alcuni paesi europei dagli Stati Uniti per la sicurezza e della loro “subordinazione strategica”. La NATO, definita “America-centrica” e ancora guidata da una mentalità da Guerra Fredda, ha giocato un ruolo cruciale nell’escalation del conflitto, specialmente con il piano di espansione verso l’Ucraina, che molti studiosi statunitensi considerano la causa principale della crisi. L’articolo accusa gli Stati Uniti di aver usato la crisi per “controllare l’Europa e indebolire la Russia”, beneficiando economicamente dalla vendita di energia e armi, mentre l’Europa ha subito le conseguenze della “deindustrializzazione” e della fuga di capitali.
La necessità di autonomia strategica
La crisi ucraina, che si trascina da oltre tre anni e mezzo, è vista come una costosa lezione di realpolitik per l’Europa. L’editoriale conclude che l’Europa ha tutte le ragioni per accelerare il perseguimento della sua autonomia strategica dagli Stati Uniti. Solo così, secondo l’analisi, il continente potrà riguadagnare il suo spazio strategico, esercitare la propria iniziativa e assumersi la responsabilità di costruire un quadro di sicurezza “equilibrato, efficace e sostenibile”. L’editoriale pone una sfida diretta ai leader europei: prendere in mano il proprio destino e dimostrare la determinazione e la visione strategica necessarie per porre fine alla guerra sul suolo europeo.
