
(AGENPARL) – Mon 18 August 2025 Rinnovabili: Marisol Cestari (Gruppo Cestari), *l’integrazione in rete
somiglia ad un nuovo collo di bottiglia* Nel primo semestre 2025 il mercato
delle rinnovabili registra un rallentamento specie per il fotovoltaico. In
Basilicata la potenza connessa (energia solare) è pari a 37 Mw contro i 70
Mw dello stesso periodo 2024; gli impianti connessi sono 2.004 rispetto ai
5.947 del 2024. Tendenza diversa per l’eolico con 25 Mw contro i 1 Mw dello
stesso periodo 2024 ma diminuiscono gli impianti connessi che risultano 4
rispetto ai 13 del 2024. I dati di fonte Osservatorio FER (Anie) – commenta
Marisol Cestari (Gruppo Cestari) e legale rappresentante della CER
Moliterno “Energia del Sole” – confermano la necessità di tenere il passo
rispetto alle altre regioni anche del Sud in quella che è diventata
un’autentica corsa contro il tempo per l’accumulo. Il 30 settembre sarà
infatti una data cruciale per le rinnovabili. Si terrà la prima asta per il
Macse (Mercato a termine degli stoccaggi), un meccanismo competitivo che
assegnerà 10 GWh di nuova capacità di accumulo da realizzare entro il 2028.
L’obiettivo è mettere in campo, entro il 2030, 71 GWh di capacità e oltre 9
GW di potenza, sostenuti da 17,7 miliardi di euro. Una partita cruciale non
solo per la sicurezza della rete, ma per l’intera indipendenza energetica
del Paese. *L’integrazione in rete – sottolinea Marisol Cestari – somiglia
ad un nuovo collo di bottiglia. *Sempre più spesso, i progetti eolici e
solari affrontano ritardi dovuti a difficoltà di connessione alla rete e
procedure autorizzative lente. Nei mercati del G20 e in quelli emergenti,
il potenziamento delle infrastrutture elettriche è una condizione
imprescindibile per far crescere la quota di rinnovabili.
Anche la capacità di accumulo sta cambiando le regole del gioco. Dal 2010 a
oggi, il costo delle batterie per sistemi su scala industriale è crollato
del 93%, raggiungendo nel 2024 i 192 dollari/kWh. Un progresso reso
possibile dalla produzione su larga scala, dall’uso di materiali più
efficienti e dal perfezionamento dei processi produttivi.
Due gli scogli da superare: la saturazione virtuale della rete e i
sovraccarichi. La direzione verso il green sembra intrapresa. Secondo i
dati Terna, al 30 giugno l’Italia ha raggiunto circa 80 GigaWatt di fonti
rinnovabili installate e nei primi sei mesi del 2025 sono entrati in
funzione oltre 3 GW di nuova capacità da fonti verdi. Metà delle risorse
viene dal fotovoltaico e rimane fondamentale l’apporto idroelettrico (il
48,55% tra le rinnovabili con potenza superiore ai 10 MW). Una svolta verde
che non è arrivata gradualmente. Inoltre *il piano di sviluppo decennale
2025–2034 prevede investimenti nelle infrastrutture: la capacità di scambio
tra le zone di mercato passerà dagli attuali 16 GW a 39 GW, con un aumento
del 40% della capacità di interconnessione con l’estero**.*
La situazione delle altre regioni del Sud per il fotovoltaico è simile alla
Basilicata: Campania 124 Mw (259 Mw, 2024), impianti connessi (7006 contro
18719); Puglia 204 Mw (295 Mw), impianti connessi (7388 contro 18276);
Calabria 43 Ww (99 Mw), impianti connessi 3872 contro 9718.
Per l’eolico: Campania 2 Mw (217 Mw), impianti connessi 4 (14); Calabria 1
Mw (45 Mw), impianti 1 contro 7. Diversa la situazione in Puglia con 242 Mw
(191 Mw) e impianti 17 (25).
*L*e Cer *– conclude Marisol Cestari – sono *una grande possibilità per la
transizione energetica e per la decentralizzazione dell’energia, oltre ad
essere un *perfetto luogo di aggregazione per i piccoli comuni di montagna*
*. *Il contributo in conto capitale del Decreto sulle Comunità Energetiche
Rinnovabili è la migliore opportunità. L’incentivo è destinato a chi
investe in impianti rinnovabili di potenza fino a 1 MW, inseriti in CER e
siti in Comuni con meno di 5mila abitanti.