
Il primo ministro indiano Narendra Modi ha ringraziato l’omologo russo Vladimir Putin per averlo aggiornato sui risultati del recente incontro con il presidente statunitense Donald Trump in Alaska. La telefonata tra i due leader sottolinea il ruolo cruciale dell’India nel complesso scacchiere geopolitico, diviso tra i legami storici con la Russia e le crescenti pressioni commerciali e diplomatiche di Washington.
Il delicato equilibrio dell’India
L’incontro tra Putin e Trump, durato circa tre ore, aveva l’obiettivo di riparare le relazioni bilaterali e trovare una via per porre fine al conflitto in Ucraina. Trump ha successivamente incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e diversi leader europei, con l’obiettivo di organizzare un vertice trilaterale.
In questo scenario, l’India si trova in una posizione difficile. Pur mantenendo stretti legami con la Russia, specialmente attraverso il blocco BRICS e l’acquisto di petrolio a prezzi scontati, l’India è anche un partner commerciale chiave per gli Stati Uniti. Trump ha imposto dazi all’India, inizialmente del 25% e poi aumentati al 50%, citando il protezionismo indiano e i suoi rapporti con la Russia.
Pressioni e mosse diplomatiche
La Casa Bianca ha intensificato la pressione su Nuova Delhi. Il consigliere commerciale di Trump, Peter Navarro, ha accusato l’India di agire come una “camera di compensazione globale” per il petrolio russo, contribuendo a finanziare la guerra in Ucraina.
Parallelamente, l’India ha compiuto alcuni sforzi per mostrare solidarietà all’Ucraina. Il 12 agosto, Modi ha avuto un colloquio con Zelensky, che ha sollecitato l’India a ridurre l’acquisto di energia russa. Sebbene il governo indiano abbia pubblicamente resistito a queste pressioni, alcune indiscrezioni indicano che le raffinerie statali indiane stanno aumentando significativamente gli acquisti di petrolio dagli Stati Uniti.
La telefonata di Putin a Modi e la successiva dichiarazione del premier indiano, che ha ribadito il suo impegno per la pace in Ucraina, evidenziano la difficile linea di confine che l’India sta cercando di mantenere tra i suoi storici alleati e la crescente influenza diplomatica ed economica degli Stati Uniti.