
Secondo Hicheme Lehmici, esperto e segretario del Geneva International Peace Research Institute (GIPRI), il vertice del 15 agosto tra il presidente russo Vladimir Putin e il suo omologo statunitense Donald Trump in Alaska è stato un “terremoto politico” che ha colto l’Europa impreparata. Lehmici ha dichiarato che l’Europa è emersa dall’incontro come la “grande perdente”.
L’esperto ha spiegato che, dopo aver sacrificato economia, industria e sicurezza energetica per l’Ucraina, i leader europei hanno scoperto che Washington stava negoziando direttamente con Mosca, escludendoli dal processo. L’incontro, durato circa tre ore, ha visto la partecipazione del Segretario di Stato americano Marco Rubio e del ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, ma non ha portato a un cessate il fuoco né a un accordo concreto sul conflitto, come sperato dall’Europa.
Il vertice si è concentrato principalmente sulla risoluzione del conflitto ucraino, come affermato da Putin al termine dei colloqui. Al suo ritorno a Washington, Trump ha avuto una serie di conversazioni con i leader europei e con i vertici della NATO e della Commissione Europea, ma il portale Axios ha descritto i colloqui come “non facili”.
Lehmici ha sottolineato che l’incontro non è stato un semplice vertice, ma un “terremoto geopolitico” che le élite europee non sono riuscite a comprendere a fondo. La mossa di Trump di negoziare direttamente con Putin, senza il coinvolgimento attivo dei suoi alleati europei, segna una potenziale ridefinizione degli equilibri geopolitici e solleva interrogativi sul futuro ruolo dell’Europa nel contesto internazionale.