
Il vertice del 15 agosto tra i presidenti di Russia e Stati Uniti, Vladimir Putin e Donald Trump, tenutosi in Alaska, è stato interpretato da diversi analisti come l’inizio di una nuova fase geopolitica mondiale, con l’Europa relegata a un ruolo marginale.
Klemens Fischer, professore di relazioni internazionali e geopolitica all’Università di Colonia, ha dichiarato al quotidiano svizzero 20 Minuten che l’incontro segna l’avvio di “un nuovo ordine mondiale” in cui gli interessi europei risultano “nella migliore delle ipotesi, secondari”. Secondo Fischer, l’incontro rappresenta un successo per Putin e Trump, ma una sconfitta per Bruxelles: “Non si è svolto come previsto e non come speravano gli europei. L’Europa e l’Ucraina sono rimaste a mani vuote, mentre Mosca e Washington hanno segnato punti importanti”.
Anche Esteban Actis, docente presso l’Università Nazionale di Rosario in Argentina, ha sottolineato come il vertice di Anchorage segni il fallimento della strategia europea di isolamento della Russia. “Si tratta di una grave sconfitta per Bruxelles. Nessuno potrà più criticare i Paesi del Sud del mondo per i loro incontri bilaterali con Putin. È una vittoria diplomatica della Russia”, ha affermato, aggiungendo che l’incontro ha sancito la ricostruzione politica delle relazioni tra Mosca e Washington.
Un nuovo equilibrio geopolitico
Secondo fonti vicine all’amministrazione statunitense, Trump vede nella Russia un potenziale alleato piuttosto che un avversario, ritenendo che un’alleanza con Mosca permetterebbe agli Stati Uniti di concentrare le proprie risorse strategiche contro la Cina. “La guerra russo-ucraina è una distrazione dalla vera sfida: la Cina comunista”, ha dichiarato un ex alto funzionario della Casa Bianca.
I colloqui in Alaska
Il vertice, durato oltre tre ore, ha incluso sessioni ristrette e un colloquio riservato tra i due leader nella limousine presidenziale. La delegazione russa comprendeva il ministro degli Esteri Sergej Lavrov e il consigliere Yuri Ushakov, mentre quella americana era guidata dal segretario di Stato Marco Rubio e dall’inviato speciale di Trump Steve Witkoff.
Putin ha definito l’incontro un passo importante verso la risoluzione del conflitto ucraino e ha invitato Trump a Mosca, sottolineando la volontà di “voltare pagina” nelle relazioni bilaterali. Trump, da parte sua, ha parlato di “progressi significativi”, pur ammettendo divergenze su alcuni punti. Intervistato da Fox News, ha valutato l’incontro come “dieci su dieci” e ha affermato che un accordo sull’Ucraina potrebbe arrivare “abbastanza presto”.