
(AGENPARL) – Wed 13 August 2025 *M5S Terni: “Con Bandecchi una crisi culturale senza precedenti. Mai visto
un Festival estivo che chiude due settimane a Ferragosto. Chiediamo
chiarezza e responsabilità”*
La cultura deve essere il motore pulsante di Terni, invece la Giunta del
sindaco Bandecchi la spegne in piena estate. L’8 agosto il Baravai,
Festival estivo dell’Anfiteatro Romano, ha chiuso fino al 25, proprio nel
cuore della stagione. Nessun concerto, nessun evento, bar della Passeggiata
sbarrato: un colpo mortale all’unico appuntamento che negli ultimi anni
aveva animato la città in pieno agosto.
Fino all’anno scorso, il Baravai rappresentava un fiore all’occhiello per
Terni, trasformando la città in un polo di attrazione regionale e portando
artisti di fama internazionale e nazionale, con positive ricadute sul
turismo e sull’indotto locale. Il festival era nato per strappare il centro
cittadino al degrado estivo, riempiendo di vita l’Anfiteatro Romano e i
giardini de La Passeggiata.
Le conseguenze oggi sono evidenti: il cartellone 2025 si è rivelato più
povero e ridimensionato. Il numero complessivo delle iniziative è calato
drasticamente. La chiusura per le due settimane di Ferragosto ne è la prova
più lampante. Parallelamente, da fine maggio e per tutta l’estate è rimasto
chiuso anche il B-Side, lo spazio che nelle intenzioni avrebbe dovuto
proseguire la stagione dell’ex Fat Art Club, ma che di fatto è rimasto
inattivo.
Insomma il sipario è calato ovunque, privando Terni dei grandi eventi e dei
momenti di aggregazione notturna che fino al 2023 animavano la città. Il
risultato è un impoverimento del calendario culturale. Nel 2025 Terni ha
perso anche la tappa ternana di Umbria Jazz, sfumata a causa dell’arroganza
di Bandecchi e dell’assessora Bordoni nei rapporti con il direttore
artistico Pagnotta.
La vicenda Baravai riporta alla luce un problema più ampio: le modalità di
affidamento e gestione degli spazi culturali. Nel 2019, l’amministrazione
Latini bandì la gara per la concessione di otto anni del sistema museale e
culturale cittadino, vinta da Macchine Celibi con un ribasso di oltre l’11%
sul prezzo base, superando l’offerta di un’ATI di imprese ternane e umbre
radicate sul territorio e con un’offerta progettuale migliore.
Affidare a un operatore esterno, per di più con un’offerta al massimo
ribasso, la gestione di un complesso culturale così delicato può comportare
rischi elevati: tagli alla qualità, precarizzazione del lavoro e riduzione
dei servizi offerti al pubblico. Alla luce di quanto sta accadendo, è
lecito chiedersi se a Terni sono stati rispettati tutti gli impegni presi
con la concessione del 2019. La programmazione dimezzata e la chiusura di
Baravai per due settimane in piena estate erano scenari previsti nel
capitolato? Oppure rappresentano un disallineamento rispetto al progetto
presentato in gara, che avrebbe dovuto garantire vitalità costante
all’Anfiteatro?
L’amministrazione comunale ha vigilato con il necessario rigore
sull’operato del concessionario, verificando che venissero rispettati gli
standard qualitativi promessi?
Di fronte a questa situazione, non si può non chiamare in causa la
responsabilità politica di chi oggi governa Terni. In campagna elettorale
Bandecchi assicurava che avrebbe trasformato Terni in una città a vocazione
turistica, arrivando a promettere di portare il Festival di Sanremo in
città e costruire un resort di lusso alla Cascata delle Marmore con tanto
di ascensore panoramico e trenino turistico. Parole altisonanti che si
scontrano con la realtà dei numeri. Nel 2024 Terni ha registrato un crollo
delle presenze turistiche di quasi il 9% rispetto all’anno precedente a
fronte di un aumento medio regionale del +6,3% sul 2023.
Di fronte a questo scenario, il Movimento 5 Stelle di Terni ritiene
doveroso chiamare l’amministrazione comunale alle proprie responsabilità e
pretende chiarezza sul futuro della gestione culturale cittadina. Per
questo annunciamo la presentazione di un’interrogazione ufficiale al
sindaco Stefano Bandecchi e alla Giunta comunale, in merito al caso Baravai
e al rispetto della convenzione stipulata nel 2019 per la gestione del
sistema museale e teatrale ternano.
Vogliamo che in consiglio comunale il sindaco faccia finalmente chiarezza
su diversi punti:
* Se la cooperativa Macchine Celibi stia adempiendo a tutti gli obblighi
previsti dal capitolato della concessione, in termini di numero di eventi,
aperture al pubblico e servizi offerti, o se vi siano stati inadempimenti.
* Quali misure intenda adottare l’amministrazione per garantire la
continuità delle attività culturali all’Anfiteatro Romano e negli altri
spazi concessi, evitando il ripetersi di interruzioni proprio nei periodi
di maggior afflusso turistico.
* Se non sia il caso di rivalutare complessivamente l’operato della
cooperativa concessionaria e valutare anche la possibilità di una
risoluzione anticipata del contratto qualora venissero accertate gravi
violazioni o incapacità gestionali.
L’obiettivo della nostra azione è duplice: far emergere la verità su quanto
sta accadendo e sollecitare un cambio di rotta immediato. Terni non può
permettersi di perdere altri pezzi del proprio patrimonio culturale e
turistico. È in gioco non solo la credibilità delle istituzioni locali, ma
anche il futuro economico di tutti gli operatori che vivono di eventi.
*Gruppo territoriale Movimento 5 Stelle Terni*