
(AGENPARL) – Tue 12 August 2025 **Da S.Anna di Stazzema un grido per la pace e per Gaza. Giani:
“Riconoscere la Palestina” **
Nel paese la commemorazione della strage che si consumò ottant’uno anni fa
/Scritto da Walter Fortini, martedì 12 agosto 2025 alle 16:09/
Da Sant’Anna di Stazzema a Gaza. Per la pace e contro l’odio. Contro le
violenze sui civili che si consumano nella striscia. Contro il fascismo e i
fascismi del mondo. Un filo rosso, ottant’uno anni dopo, unisce al Medio
Oriente questo lembo insanguinato della Toscana, dove una divisione delle
SS tedesche, il 12 agosto 1944, sterminò oltre 560 persone inermi, uomini,
donne e bambini, con la complicità di fascisti italiani del posto.
Lo spiega il presidente della Toscana Eugenio Giani: “Con la nostra
testimonianza vogliamo lanciare un grido di pace verso quei luoghi dove
ancora si consumano oggi genociti e crimini di guerra, come quelli del
governo Netanyahu nella Striscia”. Lo ripete il sindaco di Sant’Anna di
Stazzema Maurizio Verona, quando stigmatizza l’assenza anche quest’anno
alle commemorazioni di Sant’Anna del governo – “assente qui come in Medio
Oriente a Gaza” dice – ed invita “a non essere indifferenti di fronte
alla cancellazione del popolo palestinese”.
Lo sottolinea ancora la sindaca di Genova Silvia Salis, a cui è stata
affidata quest’anno l’orazione ufficiale, che a proposito del fascismo
avverte poi come “il volto dell’odio travestito da protezione viva oggi
negli hashtag populisti e nei meme”, che essere a Sant’Anna vuol dire
“non solo ricordare ma assumere un impegno” ed invita ad una coscienza
critica e ad una Resistenza vigile, “un muscolo che dobbiamo continuare
ad allenare”.
Gaza e Sant’Anna. Il nome di Gaza si rincorre fin su per i tornanti che dal
mare portano alla montagna dell’eccidio e del massacro, un paese dove
ottantuno anni fa si arrivava solo a piedi dopo ore di cammino e dove si
erano rifugiati numerosi sfollati assieme agli abitanti. La strage di
Sant’Anna non fu una rappresaglia. Magari fu un truce tentativo di tagliare
i ponti tra popolazione e partigiani. Sicuramente fu un eccidio e un
massacro pianificato.
“Sant’Anna come Gaza” c’è scritto su volantini attaccati a tronchi di
albero. Disegni di bambini ebrei e palestinesi, che invitano alla pace, si
susseguono nella mostra allestita dall’associazione “Colours of peace”
della Fondazione Kennedy. E nel luogo del ricordo, dalla torre monumento ed
ossario che si affaccia sul mare della Versilia, alla fine sventola non
casualmente una bandiera palestinese accanto a quella italiana e
dell’Unione europea.
Dall’ossario il presidente della Toscana Eugenio Giani parla a braccio.
Ricorda il velo colpevole che per anni ha coperto la strage di Sant’Anna e
il ruolo importante del procuratore militare Marco de Paolis, oggi
cittadino onorario, che trentuno anni fa riprese le indagini e il processo
contro i responsabili. Ricorda le tanti stragi nazifasciste che hanno
insaguinato la Toscana: “Più di duecento eccidi ed oltre
quattromilacinquecento vittime civili”. Poi parla del dna della
Resistenza scolpito nel simbolo del Pegaso che campeggia nello stemma della
Regione, parla della memoria e di Gaza.
“Questa bandiera della Palestina che sventola – dice – è il simbolo
degli atti criminali compiuti da Netanyahu e dal suo governo. Riconoscere
lo stato della Palestina è l’unico argine possibile per opporsi a quello
che sta succedendo a Gaza e lo strumento da dare a quel popolo per
difendersi”. La Toscana ha invitato Governo e Parlamento a farlo.
“Il futuro è la memoria, come ci ha ricordato il presidente della
Repubbblica Mattarella – sottolinea ancora Giani – E’ con la memoria che si
costruiscono gli anticorpi di coscienza e conoscenza per evitare di
ripetere quello che è stato”. Ma soprattutto la pace deve primeggiare
sulla guerra. “I latini – ricorda – dicevano che la pace si costruisce
con le armi e con la guerra. Padre Ernesto Balducci ci insegna che se vuoi
davvero la pace, occorre preparare la pace: si vis pacem para pacem”.