
(AGENPARL) – Mon 11 August 2025 Federico Marini
GELATO – Il re dell’estate vale 41milioni di euro di spesa delle famiglie
sarde. 167 laboratori di gelateria per far gustare coni, coppette, granite,
ghiaccioli e sorbetti. Giacomo Meloni (Presidente Confartigianato Sardegna):
“I sardi continuano a scegliere la qualità e la genuinità di un prodotto preparato
con ingredienti freschi con qualità artigianale”.
Associazioni Il re dell’estate, il gelato, vale 41 milioni di euro di spesa delle famiglie sarde.
Territoriali E’ questo ciò che pagheranno quest’anno, in previsione, i sardi per l’acquisto di
Sud Sardegna
coni, coppette, granite, ghiaccioli e sorbetti, cifra leggermente in calo rispetto ai 43
Cagliari milioni del 2024. Tutto ciò alimenta l’attività dei 167 laboratori di gelateria presenti
Via Riva Villasanta 241
I dati emergono dalla classifica più “fresca” dell’anno, tratta dal dossier “Gelaterie,
Oristano
Via Campanelli, 41 gelati e spesa nel 2025”, realizzata dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese
Nuoro Una spesa che pone l’Isola al 15esimo posto della classifica dei più golosi, aperta
Via Brig.Sassari, 37 dai lombardi con una spesa di 306 milioni di euro, seguiti campani con 193 e dai laziali
con 193, con un totale nazionale di 1.869 milioni di euro. Va considerato, in ogni caso,
Sassari che il perimetro dell’artigianato del gelato è comunque più ampio, coinvolgendo i
Via Alghero, 30
producono gelati senza vendita al dettaglio. In tal senso precedenti analisi hanno
Gallura Olbia
Via Sangallo 67 valutato che il 43,8% della spesa delle famiglie è intercettabile da parte delle gelaterie
“Il numero elevato di gelaterie artigianali presenti in Sardegna, unito alla
crescente domanda di gelato prodotto artigianalmente anche fuori stagione – evidenzia
Giacomo Meloni, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – dimostra come i
sardi continuino a scegliere la qualità e la genuinità di un prodotto preparato con
ingredienti freschi, senza l’aggiunta di conservanti o additivi chimici, lavorato secondo
metodi tradizionali che non prevedono l’aggiunta di aria per aumentarne il volume.
Sempre più spesso, inoltre, i maestri gelatieri tengono conto delle esigenze alimentari
particolari dei clienti, come intolleranze e specifiche diete”. “È proprio la definizione di
‘artigianale’ a fare la differenza – continua Meloni – perché il gelato prodotto in una
gelateria artigiana è frutto di un processo curato, basato su materie prime naturali e
Confartigianato Imprese Sardegna
tecniche manuali tramandate nel tempo. È importante, quindi, non abusare di questo
termine, che richiama il lavoro fatto a mano e la freschezza inconfondibile di queste
preparazioni dolciarie”.
Soltanto latte, uova, zucchero e frutta e tanta fantasia.
Una ricetta semplice, nutriente e genuina quella del gelato artigianale che piace
sempre più ai sardi e al resto degli italiani, e che nel nostro Paese viene venduto il
600milioni di porzioni, con l’aumento esponenziale delle consegne a domicilio.
E per soddisfare la richiesta di ogni tipo di consumatore negli ultimi anni è
aumentato il numero dei gusti a disposizione con l’offerta che spazia ormai dalle
tradizionali frutta e alle creme fino alle opzioni vegan e di gastronomia.
Da una indagine condotta da Confartigianato Alimentazione, l’offerta di gusti è
quasi illimitata. Circa 600 quelli che si possono degustare ma la lista è in continua
evoluzione. Tra le richieste dei sardi primeggiano “fragola”, “cioccolato” seguiti da
“nocciola”, “limone”, “crema”, “pistacchio” e “stracciatella” anche se non perdono colpi
neanche i sempreverdi “tropicana”, “limoncello”, “tè verde”, “arcobaleno” o addirittura
“loacker”. Per chi ha problemi di dieta (uno su dieci), ecco il gelato alla soia. Nella nostra
isola, invece, crescono anche i gusti locali come “sebadas”, “mirto” e “pardula” o
persino i gusti al formaggio. Ma ci sono anche i gusti cheesecake con crumble e cocco e
anche “pane burro e marmellata” fatto con il burro delle fattorie.
Secondo Gambero Rosso, le tendenze per l’estate 2025 sono per l’aronia, una bacca
ricca di antiossidanti dal sapore simile al mirtillo e la barbabietola che non alza l’indice
glicemico o la stracciatella inversa, con base al cioccolato fondente e scaglie di cioccolato
bianco. Ma in vetta alle preferenze ci sono anche i gusti classici, con ingredienti semplici
lavorati in modo artigianale o la gelateria che si avvicina sempre più alla pasticceria con
gusti che includono biscotti e croccanti.
“Oltre ad essere un piacere per il gusto e a regalare una piacevole sensazione di
freschezza – aggiunge il Presidente – il gelato artigianale è un alimento completo ed
equilibrato, in grado di fornire il giusto apporto di nutrienti come proteine, zuccheri e
grassi. E nei sorbetti a base di frutta non mancano nemmeno le vitamine. Un prodotto
sano, realizzato con ingredienti autentici e rappresentativo del territorio, che va
salvaguardato dalle imitazioni presenti sul mercato”.
Ma come distinguere un gelato artigianale da uno industriale? Il gelato artigianale
ha colori naturali e tenui. Il colore deve riflettere fedelmente l’ingrediente principale. Un
gelato al pistacchio sarà verde chiaro, quasi marrone-verde pallido, non verde brillante o
fluorescente. Un gelato alla fragola sarà rosato tenue, non fucsia. I colori troppo vivaci o
fluo sono un segnale di allarme. Spesso succede che qualcuno travasi il gelato industriale
in vaschette singole. Di solito le gelaterie davvero artigianali hanno il laboratorio annesso
Confartigianato Imprese Sardegna
al negozio.
“All’interno del comparto dei prodotti freschi a base di latte, il gelato artigianale si
distingue per qualità e sicurezza, valorizzando le eccellenze agroalimentari locali –
conclude il Presidente – in ambito europeo si sta lavorando per definire norme chiare
che possano tutelarlo, guidando i consumatori verso scelte alimentari più consapevoli:
cibi più sani, nutrienti, gustosi e realizzati con tecniche sostenibili, in grado di
promuovere una produzione di qualità, come quella del gelato artigianale, riconosciuta
anche come un’opportunità economica strategica per l’Europa”.
Analisi nazionale.
L’analisi sul sistema di offerta evidenzia la presenza al I trimestre 2025 di 9.420
laboratori di gelateria per cui è elevata la vocazione artigiana: le 6.215 gelaterie artigiane
rappresentano, infatti, il 66,0% del totale, quota tripla rispetto al 21,2% registrato per il
totale economia nazionale
In chiave territoriale, tra le principali regioni, si stima una presenza maggiore di
laboratori di gelateria in Lombardia dove se ne contano 1.628 pari al 17,3% dei laboratori
presenti in tutta la penisola, a cui segue il Veneto con 1.112 laboratori, pari all’11,8% del
totale, Emilia-Romagna con 1.062 laboratori, pari all’11,3% del totale, Lazio con 981
laboratori, pari al 10,4% del totale, Piemonte con 806 laboratori, pari all’8,6% del totale,
Toscana con 729 laboratori, pari al 7,7% del totale, Sicilia con 546 laboratori, pari al
5,8% del totale e Campania con 485 laboratori, pari al 5,1% del totale.
Tra queste regioni i laboratori di gelateria artigiani hanno peso maggiore, del
75,6%, in Veneto dove sono 840, a cui seguono con un peso del 74,5%, il Piemonte, che
ne conta 600, con un peso del 71,7%, l’Emilia-Romagna, che ne conta 762, con un peso
del 67,2%, la Sicilia, che ne conta 367, con un peso del 64,6%, la Lombardia, che ne
conta 1.052, con un peso del 60,3%, la Toscana, che ne conta 439, con un peso del
55,8%, la Campania, che ne conta 270 e con un peso del 43,3%, il Lazio, che ne conta
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