
(AGENPARL) – Sat 09 August 2025 Un progetto di recupero dei vitigni autoctoni delle aree interne, quali la
malvasia di montagna e il passito lucano, è stato presentato nel corso di
“Enoturismo: un calice che unisce la vitivinicoltura al territorio”,
convegno organizzato da Cia Potenza per accompagnare la presentazione della
28° edizione de “Le Cantine di Sant’Angelo Le Fratte”, tra i grandi eventi
della Regione Basilicata, insieme a Comune, CREA e UNPLI. Un momento di
confronto e approfondimento che ha messo al centro proprio l’enoturismo,
quale attività connessa al settore agricolo, fondamentale per valorizzare
il territorio e implementare l’offerta ricettiva anche nelle aree rurali e
più interne.
Tutti gli interventi – da Vincenzo Ostuni, sindaco Sant’Angelo Le Fratte a
Franco Accetta, presidente Proloco; da Domenico Mastrogiovanni,
responsabile vitivinicolo Cia nazionale ad Antonio Amato, responsabile AIE
vino Cia lucana; da Salvatore Claps, direttore CREA a Giambattista Lorusso,
presidente Cia Potenza – sono partiti dal cartellone della tre giorni (12,
13, 14 agosto) delle “Cantine Aperte”, tra eventi culturali, musicali,
gastronomici, ludici e ricreativi. La manifestazione di Sant’Angelo Le
Fratte, infatti, richiama ogni anno circa 30.000 turisti, che si inerpicano
nei vicoli e nelle insenature della roccia che ha dato vita al Parco Urbano
delle Cantine, con i suoi 70.000 mq e le circa 100 cantine infilate nel
costone in località Cupa. Creando uno dei luoghi più suggestivi e di
interesse paesaggistico tricolore.
Il convegno è stata l’occasione per parlare delle novità che interessano il
comparto vitivinicolo: pacchetto vino, futura Pac, regole per reimpianti e
ristrutturazioni, legge 238/16, registro e schedario, bere consapevole.
Molta attenzione è stata dedicata alla vitivinicoltura eroica delle aree
interne, ai siti e alle oasi rurali che possono rappresentare attrattori
turistici unici e distintivi. Su questo, in particolare, l’incontro ha
riproposto con forza la necessità di aggiornare la legge 12/2010 sui Parchi
urbani delle cantine e la legge 7/2000 sulle Strade del vino, entrambe
ferme da oltre 15 anni.
Soprattutto, i lavori hanno posto la prima pietra sull’avvio di un progetto
condiviso di valorizzazione del settore che metta in rete tutte le
componenti della filiera del vino. I vigneti, le cantine, l’enogastronomia,
il territorio, il paesaggio, la storia, le tradizioni, la cultura, il
patrimonio edilizio e architettonico e quello monumentale, i centri storici
e i borghi rurali: tutti insieme rappresentano una straordinaria
opportunità di sviluppo, con il protagonismo delle comunità locali, degli
areali agro-rurali della Basilicata.
“Il settore vitivinicolo può davvero fornire nuove opportunità alle aziende
lucane -ha detto Lorusso nelle conclusioni-. I nostri produttori devono
puntare su qualità e tipicità, sulle occasioni offerte dell’enoturismo,
governando i nuovi processi che chiedono alle imprese non solo di saper
produrre, ma di coniugare cibo, territorio, ambiente e cultura, in un
pacchetto promozionale e commerciale unico e caratteristico”.