
(AGENPARL) – Sat 09 August 2025 *Al Museo Archeologico di Buccino la mostra del Pittore Mangone in un
dialogo tra contemporaneità e un passato da riscoprire*
*Il Pittore Mangone: «Arte contro lo spopolamento. La Fondazione FAM nasce
con l’obiettivo di rigenerare culturalmente le aree interne della mia
terra, affinché il nostro patrimonio non vada disperso».*
Un incontro tra archeologia e contemporaneità. Il museo diventa vivo e
dinamico attraverso un percorso espositivo che riporta le aree interne al
centro del dibattito culturale internazionale. Una nuova e straordinaria
esposizione per il pittore Fernando Mangone, che torna a esplorare i luoghi
del mito e della storia, dalle stratificazioni archeologiche ai territori
in cui nacque il pensiero filosofico. L’artista si immerge e dialoga,
attraverso il gesto vibrante della sua pittura, per riscoprire il senso del
radicamento e delle radici, partendo da un luogo a lui caro: Buccino, dove
ha creato il suo atelier.
All’inaugurazione erano presenti il Sindaco di Buccino Pasquale Freda, il
Consigliere regionale Corrado Matera e, per l’Associazione TerraCilento APS
con il suo Presidente Domenico Cavallo.
Una mostra che è insieme omaggio, riscoperta e atto d’amore. All’interno
del Museo Archeologico Nazionale “Marcello Gigante” di Volcei – Buccino
prende vita una nuova tappa significativa del percorso artistico di
Fernando Mangone, pittore di fama internazionale, profondamente legato ai
paesaggi e alle memorie delle aree interne del Cilento. Promossa dalla
Fondazione FAM ETS – Fondazione Arte Mangone Ente del Terzo Settore, con il
supporto dell’Associazione TerraCilento APS, l’esposizione riunisce opere a
tecnica mista, tutte di grandi dimensioni, che raccontano la bellezza
spesso dimenticata dei borghi del Sud, interpretata attraverso una pittura
potente, emotiva e contemporanea. Le opere raccontano un Sud diverso: non
quello da cartolina, ma quello dei borghi dimenticati, dei castelli immersi
nei boschi, delle valli interne che resistono allo spopolamento.
Un intenso intreccio tra arte e passato storico, sottolineato dalla
presenza di antichi reperti archeologici databili tra il VI e il IV secolo
a.C. Il Museo dell’antica Volcei custodisce, tra l’altro, l’importante
mosaico pavimentale della Sala del Banchetto del Santuario di Ercole e
Mefite – il più antico dell’Italia peninsulare – e un’iscrizione
tardo-romana che ricorda un fisikos, medico guaritore che utilizzava il
vino come rimedio terapeutico.
Un ponte ideale tra passato e presente. «Queste opere nascono da una
necessità viscerale: restituire luce a luoghi che mi abitano da sempre. I
borghi del Cilento, le montagne degli Alburni, le valli del Sele e del
Tanagro sono molto più di scenari naturali: sono la mia educazione
sentimentale, le prime immagini impresse nella memoria, il suono dei
silenzi, delle pietre, dei tramonti che nessuno guarda. Dipingere questi
luoghi non è nostalgia: è un atto di presenza. Portarli in un museo come
quello di Buccino, carico di memoria storica e stratificazioni culturali,
significa farli dialogare con il passato e aprirli al futuro», racconta
Fernando Mangone, che nelle sue tele intreccia antichità e modernità in una
fusione di linguaggi visivi capace di superare i confini del tempo.
L’iniziativa si inserisce in una visione più ampia che la Fondazione FAM
ETS porta avanti da anni: utilizzare l’arte come strumento di rigenerazione
culturale e sociale. La mostra fa parte di un programma volto a valorizzare
le aree interne come poli di produzione culturale permanente, capaci di
attrarre artisti, visitatori e nuove idee.
«Quello che stiamo costruendo è un laboratorio a cielo aperto, un
ecosistema creativo in cui arte e territorio si contaminano reciprocamente.
Questa mostra è molto più di un evento espositivo: è un gesto di
restituzione, un modo per riportare lo sguardo là dove nessuno guarda più.
La Fondazione FAM ETS nasce con l’intento di creare connessioni tra
comunità, artisti e luoghi marginali. Con il lavoro di Mangone, questi
luoghi non solo vengono narrati, ma riacquistano dignità e visibilità,
diventano immaginabili e desiderabili», afferma Anna Coralluzzo, Presidente
della Fondazione.
La scelta del Museo Archeologico di Buccino come sede non è casuale.
Custode delle tracce dell’antica Volcei e simbolo dell’eredità culturale
lucana e romana, il museo diventa il luogo in cui le opere di Mangone
instaurano un dialogo potente e fluido tra archeologia e contemporaneità.
Un incontro tra epoche che dimostra ancora una volta la capacità dell’arte
di unire passato e presente in un linguaggio universale.