
Il rinvio al prossimo CdM della discussione sullo scudo penale per medici e sanitari ha spinto il Segretario del Sindacato Area Radiologica SNR, Giulio Argalia, a rivolgere un appello al Presidente Sergio Mattarella perché si faccia portavoce del disagio crescente della categoria. “Senza medici tutelati, motivati e rispettati, il diritto costituzionale alla salute rischia di diventare una promessa disattesa. Ecco perché, Signor Presidente, Le chiediamo di farsi portavoce di questo appello, che non ha colore politico né ideologico, ma nasce da chi ogni giorno opera nei luoghi più complessi della sanità italiana, con dedizione e spirito di servizio.
L’ennesimo nulla di fatto sul Disegno di Legge Delega in materia di professioni sanitarie, in particolare in merito alla riforma dello “scudo penale”, rappresenta una grave occasione mancata. Non si tratta di invocare impunità, bensì di promuovere una riforma responsabile che riconosca la complessità dell’atto medico, evitando l’automatismo della sanzione penale in assenza di dolo o colpa grave.
I dati sono eloquenti: secondo la FNOMCeO (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici), ogni anno oltre 35.000 medici vengono coinvolti in procedimenti penali, il 95% dei quali si conclude con archiviazioni o assoluzioni. Riteniamo che chi cura debba poterlo fare con serenità, senza il costante timore di essere processato per aver agito secondo scienza e coscienza. La paura del giudizio penale, unita a un quadro normativo frammentario e disomogeneo, compromette la lucidità e l’efficacia dell’atto medico.
La professione medica chiede solo di poter continuare a servire lo Stato e i cittadini con dignità, sicurezza e giustizia”.
