
(AGENPARL) – Thu 07 August 2025 COMUNICATO STAMPA
OSSERVATORIO SULLE COMUNICAZIONI 2/2025
L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni pubblica oggi l’Osservatorio sulle Comunicazioni
aggiornato al primo trimestre 2025.
L’ANDAMENTO DEI MERCATI
In base ai dati elaborati dall’Autorità in occasione della pubblicazione della Relazione Annuale 2025
sull’attività svolta e sui programmi di lavoro, si evidenzia che il valore complessivo delle aree
economiche di interesse dell’Autorità (comunicazioni elettroniche, televisione in chiaro e a
pagamento, radio, editoria quotidiana e periodica, pubblicità online, servizi di corrispondenza e
consegna pacchi) è valutabile, a fine 2024, in 56,19 miliardi di euro, in crescita su base annua del
3,5% e del 10,6% con riferimento al 2020 (anno d’inizio del periodo analizzato) che si riflette in una
variazione complessiva pari a 1,88 miliardi di euro su base annua, e di 5,38 miliardi di euro rispetto
al 2020.
Negli ultimi cinque anni (2020-2024), le risorse delle comunicazioni elettroniche si sono ridotte di
circa 640 milioni di euro (da 28,65 a 28,01 miliardi di euro), frutto di una dinamica che ha visto
crescere i ricavi da rete fissa (+11% nel periodo considerato) in contrapposizione alla riduzione di
quelli da rete mobile (-18,1%); da rilevare che su base annua si registra una crescita delle risorse
complessive del 3,4%. La spesa finale della clientela residenziale e affari nel 2024 è cresciuta
dell’1,9% su base annua mentre, rispetto al 2020, la flessione è dell’1,5% (-330 mln. di euro).
Tra il 2020 ed il 2024 i ricavi della televisione crescono, nel complesso, di circa 1,2 miliardi di euro
(da 7,64 nel 2020 a 8,44 miliardi di euro nel 2024).
Le risorse della radio (circa 660 milioni nel 2024) sono in crescita di circa 112 milioni di euro rispetto
al 2020, mentre quelle dell’editoria quotidiana e periodica si sono ridotte, nell’intero periodo
considerato, di circa 360 milioni di euro (da 3,00 a 2,64 miliardi di euro, -12,0%).
Nello stesso arco di tempo, il valore della pubblicità online è quasi raddoppiato, passando da 4,07
miliardi di euro stimati per il 2020 a 7,46 miliardi di euro nel 2024, con la componente ascrivibile
alle sole piattaforme valutabile nel 2024 in circa 6,36 miliardi di euro (in crescita del 7,1% su base
annua e del 91,9% rispetto al valore del 2020).
Il settore postale nel suo complesso nel 2024, raggiungendo un valore di 8,59 miliardi di euro, è
cresciuto dell’1,9% rispetto al 2023 e del 24,4% rispetto al 2020. I servizi di corrispondenza
nell’intero periodo esaminato evidenziano una crescita dei ricavi del 4,9% (da 1,68 a 1,76 miliardi di
euro), mentre maggiore è quella fatta registrare dai servizi di consegna pacchi, cresciuti del 30,7%
(da 5,22 stimati nel 2020 a 6,83 miliardi di euro nel 2024). I ricavi relativi alle attività domestiche
(mittente e destinatario nazionali) nell’intero periodo considerato hanno registrato un incremento del
25% (da 5,11 a 6,39 miliardi di euro), mentre quelli transfrontalieri hanno visto una crescita del 22,8%
(da 1,79 a 2,20 miliardi di euro).
Key data – I mercati di competenza dell’Autorità
Variazione (mld €)
Variazione (%)
2024/23
2024/20
2024/23
2024/20
Mld. di €
Comunicazioni elettroniche
28,65 27,85 26,94 27,10 28,01
-0,64
Media (TV-Radio-Editoria)
11,18 11,64 11,66 11,76 12,13
Pubblicità online
Corrispondenza e pacchi
Totale
50,81 52,93 53,06 54,31 56,19
Fonte: elaborazioni e stime su dati aziendali
COMUNICAZIONI ELETTRONICHE
A marzo 2025 nella rete fissa gli accessi complessivi si attestano intorno ai 20,56 milioni di linee, in
crescita dell’1,6% su base annua.
Le linee in rame si sono ridotte di circa 170 mila unità su base trimestrale e di poco meno di 670 mila
rispetto al marzo 2024, mentre rispetto a marzo 2021 sono diminuite di poco meno di 4 milioni di
unità.
Pur se in flessione su base annua (-685 mila linee), gli accessi FTTC rappresentano il 43,8% della
base clienti complessiva. Gli accessi FTTH crescono su base trimestrale di oltre 310 mila unità e di
1,24 milioni su base annua mentre, rispetto a dicembre 2021, l’incremento è di poco superiore ai 4
milioni di linee. In aumento, anche se in misura più contenuta (circa 220 mila unità su base annua),
risultano le linee Fixed Wireless Access che, alla fine dello scorso marzo, risultavano stimate in circa
2,42 milioni di accessi.
Le linee broadband e ultrabroadband complessive sono stimate in circa 19,21 milioni di unità.
Analizzando nel dettaglio la loro composizione, emerge che le linee DSL risultano in riduzione sia
su base annua, di circa 900 mila unità, sia su base trimestrale (-80 mila unità). Per ciò che riguarda le
linee offerte tramite altre tecnologie, si registra una crescita sia su base annua, di 984 mila unità, sia
su base trimestrale, di 426 mila unità, attestandosi su un volume pari a 17,85 milioni di linee.
Le dinamiche illustrate indicano un ulteriore aumento delle prestazioni in termini di velocità di
connessione commercializzata rispetto ai periodi precedenti: il peso delle linee con velocità pari o
superiori ai 100 Mbit/s è salito, tra il marzo 2021 e quello 2025, dal 55,1% al 79,3%. Da evidenziare
la crescita del peso delle linee commercializzate con capacità trasmissiva ≥1GB/s, passato dall’9,9%
al 29,7% nel periodo marzo 2021 – marzo 2025.
Continua la crescita del consumo di dati: in termini di volume complessivo, il traffico medio
giornaliero nel corso del primo trimestre 2025 ha segnato un’ulteriore crescita dell’8,8% rispetto al
primo trimestre 2024, mentre rispetto al corrispondente valore del 2021 la crescita è del 40,9%. Ciò
si riflette sul traffico giornaliero per linea broadband; i dati unitari di consumo, infatti, sono aumentati
del 37% rispetto al 2021, passando da 7,52 a 10,30 GB per linea in media al giorno.
Per ciò che riguarda gli accessi broadband e ultrabroadband, a fine dicembre 2024, TIM si conferma
il maggiore operatore con il 33,5% degli accessi, seguito da Fastweb+Vodafone, nato
dall’acquisizione a fine dicembre 2024 di Vodafone Italia da parte di Swisscom già proprietaria di
Fastweb, con il 30,2% e da Wind Tre con il 14,4%; seguono Sky Italia (4,0%), Eolo (3,7%), Tiscali
(3,0%) e Iliad (2,0%). Tra i principali player presenti sul mercato, Fastweb+Vodafone è quello che
ha mostrato, su base annua, il maggiore dinamismo guadagnando 0,8 punti percentuali. In crescita
(+1,7 punti percentuali) anche gli operatori di minori dimensioni che si valuta rappresentino poco più
del 9% del mercato.
Relativamente al segmento delle linee in fibra (FTTH), complessivamente in crescita del 25,3%
rispetto a marzo 2024, l’operatore Fastweb+Vodafone detiene il primo posto con il 31,3% degli
accessi, ed è seguito da TIM (26,7%), Wind Tre (16,5%), Iliad (6,3%), Sky Italia (5,7%), Enel Energia
(2,6%) e Tiscali (2,4%).
Nella rete mobile, a fine marzo 2025, le sim attive (Human e M2M) sono 109,2 milioni, in crescita
di poco più di 285 mila unità su base annua. Più in dettaglio, le sim M2M si riducono di 127 mila
unità, mentre le linee Human (cioè, “solo voce”, “voce+dati” e “solo dati” che prevedono iterazione
umana) mostrano una crescita di circa 410 mila sim.
Le linee Human sono rappresentate per l’85,5% da utenze residenziali, mentre, con riferimento alla
tipologia di contratto, poco più del 91% dei casi ricade nella categoria di sim “prepagata”.
Relativamente alle sim complessive, Fastweb+Vodafone è l’operatore leader di mercato con il 30,0%,
seguito da TIM (26,6%), Wind Tre (23,8%), Iliad (10,9%), PostePay (4,0%), Coop Voce (2,1%) e
Lyca Mobile (0,9%).
Considerando il solo segmento delle sim “human”, Fastweb+Vodafone diventa il principale operatore
con il 25,6%, seguito da Wind Tre (23,8%), da Tim (23,4%) e Iliad che, con una crescita di 1 punto
percentuale su base annua, raggiunge il 15%; con quote inferiori seguono PostePay (5,5%), Coop
Voce (2,9%) e Lyca Mobile (1,2%).
Sono valutabili in poco più di 60 milioni le sim “human” che hanno prodotto traffico dati nel corso
del primo trimestre 2025. Il traffico dati giornaliero per sim “human” continua la sua crescita; su base
annua dell’11,6% e di oltre il 112% rispetto al 2021. Corrispondentemente, il consumo medio unitario
giornaliero è stimabile in circa 0,92 GB.
Key data – Comunicazioni elettroniche
Variazione %
cfr slide mar-21 mar-22 mar-23 mar-24 mar-25
’25/’24
’25/’21
Rete fissa
Linee complessive (mln)
20,08
20,25
20,28
20,24
20,56
– di cui BB/UBB (mln)
18,52
18,90
19,01
19,12
19,21
SIM complessive (mln)
104,34
106,47
107,64
108,94
109,22
– di cui “human” (mln)
77,60
78,01
78,40
78,45
78,87
– per linea broadband(GB)
10,30
– per sim “human” (GB)
112,4
Rete mobile
Traffico dati (medio giornaliero)
Fonte: elaborazioni e stime Agcom su dati aziendali
TELEVISIONE
Con riferimento al settore televisivo gli ascolti nel giorno medio riferiti al primo trimestre del 2025
evidenziano una lieve flessione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, sia considerando la
fascia oraria denominata “prime time” (-1,5%), sia prendendo in esame l’“intero giorno” (-1,9%).
Ampliando l’arco temporale dell’analisi a partire dal primo trimestre del 2021, si riscontra una
dinamica degli ascolti nel giorno medio rispetto al medesimo periodo del 2025 di segno negativo
ancora più evidente, sia nel prime time, sia nell’intera giornata, rispettivamente di circa 6,8 milioni (24,7%) e 2,8 milioni di individui in meno (-24,3%). Tale andamento riflette un progressivo
ridimensionamento del pubblico della televisione tradizionale, confermando altresì il trend di discesa,
solo in parte attenuato negli ultimi anni dalla trasmissione di eventi di grande richiamo di pubblico
come i campionati europei di calcio (giugno-luglio 2024) ed i giochi olimpici di Parigi (luglio-agosto
2024.
Con riferimento ai principali gruppi televisivi, nella fascia oraria del “prime time”, Rai si conferma
il principale editore televisivo con ascolti nel primo trimestre del 2025 pari a 8,4 milioni (40,6% di
share) e un andamento in crescita rispetto al medesimo periodo del 2024 (+2%) che si riflette sulla
share (+1,4 punti percentuali). Andamento opposto si riscontra per Mediaset seguito da 7,1 milioni
di telespettatori medi che rappresentano il 34,6% del complesso del pubblico televisivo e una
dinamica decrescente confrontando i primi tre mesi del 2025 rispetto a quelli dell’anno precedente (–
4,7%). Stabile al terzo posto troviamo WB/Discovery che ottiene 1,7 milioni di telespettatori in media
(-5% sul trimestre dell’anno precedente); seguito da Comcast/Sky i cui ascolti (1,4 milioni di
individui) mostrano analogamente una flessione rispetto al medesimo periodo (-5,5%). Infine, il
gruppo Cairo Communication/La 7, con oltre 1,3 milioni di telespettatori nel giorno medio dei primi
tre mesi del 2025, registra un aumento di circa 76 mila telespettatori rispetto al primo trimestre del
2024 (+6,4%).
Considerando gli spettatori nel giorno medio del primo trimestre del 2025 riferiti all’intera giornata,
si osserva al primo posto Rai con 3,4 milioni di telespettatori corrispondente ad una share del 37,9%
e una dinamica in contrazione rispetto al medesimo periodo del 2024 (-2,2%). Anche Mediaset, che
comunque ha anch’essa superato i 3,2 milioni di individui in media al giorno pari al 36,8% del
pubblico complessivo, presenta una flessione rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente
(circa 79 mila telespettatori, -2,4%). Seguono Warner Bros. Discovery (con 766 mila spettatori e una
share del 8,6%) e Comcast/Sky (seguito da oltre 623 mila spettatori e una quota del 7% del pubblico
televisivo) con una contrazione rispettivamente del -4,0% e del -2,9%. In controtendenza, con 410
mila telespettatori raggiunti e una share del 4,6%, troviamo Cairo Communication/La7 che cresce del
12,8% rispetto al primo trimestre del 2024.
Ampliando l’arco temporale dell’analisi, tra il primo trimestre del 2021 e lo stesso periodo del 2025
tutti gli editori registrano una contrazione del proprio pubblico: Rai perde 915 mila telespettatori (21,4%); Mediaset 482 mila (-12,8%), Warner Bros. Discovery 60 mila utenti (-7,3%), Comcast /Sky
78 mila (11,1%) e Cairo Communication/La 7 74 mila (-15,3%).
Con specifico riferimento ai principali canali dei gruppi editoriali analizzati (Rai 1, Rai 2, Rai 3,
Rete 4, Canale 5, Italia 1, La7, TV8 e Nove), nella fascia del “prime time” si registrano nel complesso
quasi 15 milioni di telespettatori, in crescita di circa 160 mila individui (+1,1%) sul primo trimestre
del 2024.
In particolare, hanno contribuito positivamente gli ascolti registrati da Rai 1 che ha raggiunto 5,5
milioni medi di telespettatori (con una share del 26,8% in crescita di 2,2 punti percentuali rispetto
allo stesso periodo del 2024). Analogamente cresce il pubblico di Italia1 che nel medesimo trimestre
ha raggiunto 1,3 milioni di telespettatori (6,2% del pubblico; +0,2 punti percentuali) così come quello
di La 7 che è stato seguito da circa 1,2 milioni di individui (5,8% di share; +0,6 punti percentuali); di
Rete 4 che registra 952 mila telespettatori (4,6% del totale; +0,7 punti percentuali); e, infine, di Rai 2
che raggiunge 844 mila soggetti (pari al 4,1% del pubblico complessivo; + 0,2 punti percentuali).
Dinamiche opposte si riscontrano, invece, per Rai 3 che nel primo trimestre del 2025 ottiene 1,1
milioni di telespettatori e una share del 5,4% (-0,1 punti percentuali rispetto al medesimo trimestre
dell’anno precedente); Canale5, con 2,9 individui e una quota del 14,2% (-377 mila spettatori; -1,6
punti percentuali); Nove, con 666 mila ascoltatori e una share del 3,2% (-0,2 punti percentuali) e TV8
con 461 mila telespettatori e 2,2% di share (-44 mila ascoltatori; -0,2 punti percentuali).
Key data: canali televisivi per ascolti nel primo trimestre del 2025
share nel giorno medio – prime time (%) (cfr. slide 2.4)
Fonte: elaborazioni Agcom su dati Auditel
(gennaio marzo)
Variaz. p.p.
’24-’25
Rai 1
Canale 5
Italia 1
Rai 3
Rete 4
Rai 2
Key data – canali TV
Canali TV – Ascolti giornalieri (mln)
Giorno medio (02:00-25:59)
slide
Prime time (20:30-22:30)
(gennaio – marzo)
Variaz. %
’25/’24
’25/’21
-24,3
-24,7
Fonte: elaborazioni Agcom su dati Auditel, Nielsen Arianna
Per quanto riguarda le principali edizioni dei telegiornali della fascia oraria centrale della giornata
(12:00-14:30), si può notare una contenuta flessione del tempo speso dagli utenti che passa da 205
milioni di ore nel giorno medio nel marzo del 2024 ad oltre 203 milioni di ore in media nel marzo del
2025.
Tale dinamica si conferma anche in termini di ascolti raggiunti dalle singole edizioni dei Tg con una
vocazione generalista e notizie prevalentemente nazionali, con alcune importanti eccezioni (fra cui il
Tg1, Studio aperto, il tg4 e il Tg La 7), a fronte invece di un’evoluzione in controtendenza del TGR.
Nel dettaglio, il telegiornale più visto nei primi 3 mesi del 2025 è il Tg1 delle 13:30 (oltre 3,4 milioni
di ascoltatori e una crescita del 2,1% su base annua), seguito dal Tg5 delle 13:00 (oltre 2,7 milioni di
telespettatori e un decremento del 3,6%); dall’edizione delle 14:00 del TgR (trasmesse su Rai 3) che
raggiunge 2,2 milioni di ascoltatori e registra un incremento del pubblico (+2,2%); dal Tg 2 con oltre
1,5 milioni di telespettatori e una contrazione del 2,8%. Presentano andamenti opposti Studio Aperto
delle 12:25 (con + 4,1%), il Tg 4 delle 12:00 (+37,9%) e Tg La7 delle 13:30 (+21,9%).
Analogamente, il tempo speso dagli italiani nel corso del primo trimestre del 2025 nella fruizione
delle edizioni serali dei principali telegiornali nazionali (fascia oraria 18:30-20:30) evidenzia, una
flessione delle ore complessive spese dagli utenti che passano da 290 nei primi tre mesi del 2024 ad
oltre 287 milioni di ore nel medesimo periodo del 2025.
In analogia alla dinamica del tempo speso, si riscontra, sempre rispetto ai primi tre mesi del 2025
rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente, una contrazione degli ascolti solo per alcuni dei
programmi informativi analizzati. Nel dettaglio, il telegiornale più visto rimane il Tg1 delle 20:00
(con oltre 4,9 milioni di ascolti giornalieri; +3,1% sui due trimestri analizzati), seguito dal Tg5 delle
20:00 (che ottiene oltre 3,7 milioni di telespettatori, -7,4%). Al terzo posto con 2,4 milioni di
telespettatori troviamo il TgR, edizione dedicata prevalentemente a temi dell’informazione locale,
che presenta un andamento negativo rispetto ai primi tre mesi del 2024 (-1,7%) così come il
telegiornale edito sempre da Rai 3 (con contenuti informativi prevalentemente di interesse a livello
nazionale) che ottiene 1,9 milioni di ascolti (-1,7%).
Per quanto riguarda gli altri Tg serali di MFE/Mediaset, andamenti positivi si riscontrano, sia per gli
ascoltatori di Studio Aperto delle 18:30, che passano da 541 mila a 605 mila (+11,9% su base annua),
sia per gli ascolti del Tg4 delle 19:00 che passano da 539 a 667 mila spettatori giornalieri circa
(+23,9%).
Ampliando l’arco temporale dell’analisi, emerge come in termini di tempo speso, sia di ascoltatori
medi (salvo alcune eccezioni) i valori medi raggiunti delle principali edizioni del giorno e della sera
dei telegiornali sempre nel primo trimestre del 2025 risultino nettamente inferiori ai livelli registrati
nei primi tre mesi del 2021.
Nel dettaglio, esaminando le edizioni dei telegiornali messi in onda nel corso della fascia oraria 12:0014:30, il tempo dedicato alla loro visione si è contratto del 25% negli ultimi 5 anni. Analizzando il
numero medio di telespettatori dei singoli programmi, per quanto riguarda i telegiornali della
concessionaria del servizio pubblico si osserva una flessione consistente, sia per le edizioni con una
vocazione incentrata su contenuti rivolti ad un pubblico nazionale – il Tg1 (-21,1%), il Tg2 (-30,8%)
e il Tg3 (-40,6%) – sia per le edizioni dedicate principalmente all’informazione locale (il TgR, i cui
ascolti si contraggono del 30,1%).gli ascolti dei telegiornali del gruppo MFE/Mediaset evidenziano
delle dinamiche negative per il Tg5 (-17,8%) e Studio Aperto (31,2%) a fronte della crescita dei
telespettatori per il Tg4 (+14,4%). Analogamente a quanto osservato su base annua, considerando un
orizzonte di 5 anni, gli spettatori medi del Tg La7 mostrano una dinamica incrementale (+1,8%).
Con riferimento alla fascia oraria 18:30-21:00, le ore dedicate alla fruizione di tali programmi si
riducono del 22,9% rispetto al tempo dedicato alla loro visione nel primo trimestre del 2021.
Tale dinamica negativa si riscontra anche in termini di numerosità degli ascolti nel giorno medio con
una contrazione significativa per tutti i telegiornali salvo che per il Tg7 della sera il cui pubblico è
rimasto pressoché costante
Key data – TG
TG – Tempo medio speso dagli utenti da inizio anno (mln. di ore)
Variazione %
slide
’25/’24
’25/’21
TG fascia 12:00 – 14:30
271,5
234,9
212,7
205,0
203,5
-25,0
TG fascia 18:30- 21:30
372,8
342,2
302,2
290,0
287,3
-22,9
(gennaio – marzo)
Fonte: elaborazioni Agcom su dati Auditel
Anche per i principali canali “all news” (Rai News 24, TGcom24 e Sky TG24) si riscontra una
dinamica negativa su base annua del pubblico considerando le diverse fasce orarie, con la sola
eccezione della fascia 12:00–15:00 per TGCom24 e Sky TG24, che registrano rispettivamente una
crescita del +4,4% e +2,6%.
Si osservano cali significativi anche nella fascia oraria 07:00–09:00, in particolare per Rai News 24
e Sky TG24, entrambi in diminuzione di oltre il 12%. Un’evoluzione negativa più marcata si
conferma nel prime time (20:30–22:30), soprattutto per Rai News 24 (-10,9%). Nei primi tre mesi del
2025, Rai News 24 risulta il canale più seguito nella fascia 07:00–09:00, mentre TGCom24 prevale
nelle altre fasce orarie analizzate. Su base annua, Rai News 24 è il canale che registra le contrazioni
più rilevanti in tutte le fasce orarie.
QUOTIDIANI
Con riferimento all’editoria quotidiana, si conferma anche nei primi tre mesi del 2025 la dinamica
negativa del comparto che riflette una crisi strutturale già evidenziata negli anni precedenti.
Prendendo in esame le copie complessivamente vendute di tutti i quotidiani nel 2025 sul territorio
nazionale, pari a 111 milioni di unità (circa 1,4 copie medie giornaliere nei primi tre mesi del 2025),
si osserva una flessione su base annua del 7,4% e del 29,5% rispetto al primo trimestre del 2021.
Considerando le testate che riportano prevalentemente notizie di interesse nazionale e quelle
maggiormente dedicate alle notizie locali, nel confronto con i primi tre mesi del 2025, i quotidiani
appartenenti alla prima categoria hanno registrato una riduzione più contenuta su base annua rispetto
a quelli della seconda categoria (-6,6% vs -8,5%). Analogamente, anche ampliando il confronto ai
primi tre mesi del 2021, le testate nazionali vedono ridotte le vendite del 27,2% a fronte di una più
accentuata flessione dei quotidiani locali (- 32,4%).
Le copie complessivamente vendute in formato cartaceo pari a 95 milioni (1,2 milioni di copie
giornaliere) si sono ridotte su base annua del 8% (risultavano 103 milioni nei primi tre mesi del 2024)
e del 31,6% rispetto al primo trimestre del 2021 quando ne venivano vendute complessivamente 138
milioni di copie (con una media giornaliera di circa 1,7 milioni di copie nel corso del medesimo
periodo).
Dinamica simile, sebbene più contenuta, si può constatare con riferimento ai quotidiani venduti in
formato digitale (copia replica della versione cartacea) che registrano una contrazione in termini di
copie complessive confrontando il primo trimestre del 2025 con quello dell’anno precedente di 4,4%
e del 15,1% considerando un orizzonte temporale di 5 anni (primi tre mesi del 2021).
La distribuzione delle copie digitali fra i singoli quotidiani è maggiormente concentrata rispetto a
quella cartacea: nel 2024, le prime cinque testate in termini di copie digitali (Corriere della Sera, Il
Gazzettino, Il Sole 24Ore, La Repubblica, La Stampa rappresentano, infatti, oltre il 61% delle copie
complessivamente vendute. Se si considerano, invece, le copie cartacee delle prime cinque testate (in
questo caso il Corriere della Sera, La Gazzetta dello Sport, La Repubblica, Avvenire e La Stampa) si
raggiunge una quota del 33% sul totale delle vendite dei quotidiani in tale formato.
Analizzando i quotidiani per “generi” editoriali, i principali cinque quotidiani nazionali che
presentano contenuti “generalisti” (in ordine di copie totali vendute: Corriere della Sera, La
Repubblica, La Stampa, Avvenire e Il Messaggero) nel primo trimestre del 2025 hanno registrato una
flessione nella vendita di copie cartacee pari all’8,1% rispetto ai corrispondenti volumi del medesimo
periodo del 2024 (tale flessione si amplia al 33,2% con riferimento al primo trimestre del 2021).
Passando alle vendite complessive di copie in formato digitale per tale categoria, si osserva una
maggiore stabilità soprattutto rispetto ai primi tre mesi del 2021 (+0,9%) e una flessione rispetto ai
primi tre mesi del 2024, sebbene più contenuta rispetto alle altre categorie, (-3,6%).
Per le altre categorie individuate, nonostante il calo generalizzato delle copie complessive, alcune
testate con contenuti più specialistici mostrano una maggiore resilienza. In particolare, i quotidiani
sportivi risultano i più stabili nel formato cartaceo, con una flessione moderata (-9,2% in 5 anni); nel
digitale, invece, il calo è più marcato rispetto ad altre categorie (-42,6%). Diversamente, i quotidiani
economici registrano forti riduzioni nella versione cartacea (-41,6%), mentre in quella digitale
mostrano una contrazione meno intensa (-8,1%). Le testate locali continuano ad evidenziare una
contrazione delle vendite in entrambi i formati, con un andamento negativo meno intenso nella
versione digitale.
L’analisi per gruppi editoriali in termini di copie complessivamente vendute vede, nei primi tre mesi
del 2025, Cairo/RCS quale principale player sul mercato (19,1% considerando il Corriere della Sera
e La Gazzetta dello Sport comprensiva delle edizioni del Lunedì ), seguito da GEDI con il 12,3% (il
dato comprende, al 31 marzo 2024, 4 testate tra cui La Repubblica, La Stampa, La provincia Pavese)1
da Caltagirone Editore (Il Messaggero, Il Gazzettino, Il Mattino, Nuovo Quotidiano di Puglia e
Corriere Adriatico) e Monrif Group (che sotto il marchio QN-Quotidiano Nazionale comprende Il
Resto del Carlino, Il Giorno, La Nazione) rispettivamente con l’9,2% e il 7,5%.
Nelle posizioni successive Avvenire Nuova editoriale Italiana con il 5,1%, seguito da Il Gruppo 24
Ore con il 4,8%; da Nord-est Multimedia che, tenuto conto delle testate di recente acquisizione (Il
Mattino di Padova, La Tribuna di Treviso, La Nuova di Venezia e Mestre, Corriere delle Alpi,
Messaggero Veneto, Il Piccolo), raggiunge una quota del 4,5%; da Roberto Amodei con il 4,4% delle
vendite complessive (se si considera Corriere dello Sport e Tuttosport e le rispettive edizioni del
Tribuna di Treviso”, “La Nuova di Venezia e Mestre”, “Il Corriere delle Alpi”, “Il Messaggero Veneto”, “Il Piccolo” e
la testata online “Nordest Economia”, fonte: comunicato stampa aziendale del 23 ottobre 2023.
lunedì); da Tosinvest/Angelucci che ottiene il 4% (considerando Il Giornale, Opinioni nuove – Libero
quotidiano e Il Tempo) e dal Gruppo SAE con il 3,7% (che tiene conto delle testate Il Tirreno, La
nuova Sardegna, Gazzetta di Reggio, La Nuova Ferrara, Nuova Gazzetta di Modena).
Key data – Editoria quotidiana
Copie giornaliere vendute nell’anno (mln)
Variazione %
slide
’25/’24
’25/’21
-29,5
– quotidiani nazionali
-27,2
– quotidiani locali
-32,4
– copie cartacee
-31,6
– copie digitali
-15,1
(gennaio – marzo)
Fonte: elaborazioni su dati Agcom su dati ADS
PIATTAFORME ONLINE
Analizzando i dati di utilizzo delle principali piattaforme online, nel mese di marzo 2025, 44 milioni
e 558 mila utenti unici hanno navigato in rete, in media ciascuno per un totale di oltre 75 ore e 13
minuti. Ai primi posti della graduatoria si confermano l’insieme di siti web e applicazioni che hanno
a riferimento i big player internazionali (Alphabet/Google, META/Facebook/Instagram, Amazon,
Microsoft), seguiti dalle piattaforme afferenti ad alcuni gruppi editoriali e operatori nazionali (GEDI
Gruppo editoriale, Cairo Communication/Rcs Mediagroup, Poste Italiane, Finivest/Mondadori).
Con riferimento all’andamento delle audience dei siti e applicazioni di informazione generalista, lo
scorso marzo si sono registrati 37 milioni e 462 mila utenti unici, con una contrazione del 0,1% (-25
mila visitatori) rispetto a marzo 2024. Specificamente, con circa 31 milioni e 581 mila utenti unici,
quello de “La Repubblica” è risultato il sito (e relative applicazioni) maggiormente frequentato
(+11,8% rispetto al traffico raggiunto a marzo 2024), seguito da “Corriere della Sera” (28 milioni e
890 mila utenti, -1,4%) e “il Messaggero” (21 milioni e 783 mila internauti, +3,4%).
L’analisi delle piattaforme online di e-commerce evidenzia, con 38 milioni e 661 mila utenti unici
registrati a marzo 2025, un incremento di 207 mila visitatori rispetto allo stesso mese del 2024. Nel
dettaglio, ai primi posti si collocano i siti e le applicazioni di e-commerce di proprietà di Amazon,
con 35 milioni e 589 mila utenti unici (in contrazione del 1,2% rispetto a marzo 2024), seguite da
Temu (PDD Holding) con 20 milioni e 435 mila utenti (+63%) e da eBay che ottiene 15 milioni e
953 mila visitatori (-10,5%).
Passando ai portali e communities che offrono in maniera prevalente contenuti generati dai propri
membri, fra cui i siti e applicazioni di social network, con oltre 38 milioni e 823 mila utenti unici
raggiunti nel marzo 2025, si evidenzia un lieve decremento su base annua sia dei visitatori (214 mila
di soggetti in meno) sia del tempo da loro dedicato alla navigazione (24 ore e 17 minuti, circa 4 minuti
in meno rispetto a marzo 2023). Limitando l’analisi ai servizi di social networking, ai primi posti