
Mercoledì, i media cinesi hanno presentato al mondo i “Lupi”, l’ultima generazione di robot militari quadrupedi, progettati per attacchi di precisione, operazioni di ricognizione avanzata e missioni ad alto rischio senza coinvolgimento umano diretto. Soprannominati per il loro comportamento coordinato “da branco”, questi robot rappresentano un salto tecnologico nel campo della guerra automatizzata.
Secondo quanto riferito dall’emittente statale CCTV, i “Lupi” sono dotati di armi da fuoco montate e sono capaci di muoversi agilmente in ambienti urbani, su terreni accidentati, e in scenari complessi, eseguendo manovre simili a quelle dei soldati umani.
Macchine da guerra intelligenti
Nel filmato trasmesso dalla TV di Stato, si vede un robot armato attraversare un campo fumoso, salire scale, trasportare zaini pesanti e colpire obiettivi con precisione, anche da 100 metri di distanza. Le immagini mostrano chiaramente le capacità di coordinamento tattico tra più unità robotiche: il cosiddetto “capobranco” guida l’avanzata raccogliendo e trasmettendo dati, mentre gli altri robot eseguono attacchi o trasportano materiali.
Queste capacità confermano l’evoluzione verso eserciti automatizzati, in cui le perdite umane possono essere ridotte grazie all’impiego strategico di sistemi autonomi e semi-autonomi.
Intimidazione e orgoglio nazionale
Secondo Chong Ja Ian, professore associato presso la National University of Singapore, questa dimostrazione tecnologica ha una duplice finalità: rafforzare il senso di orgoglio patriottico interno e intimidire gli avversari geopolitici all’estero.
Non si tratta solo di una dimostrazione tecnica, ma di un messaggio strategico lanciato in un contesto globale in cui l’intelligenza artificiale militare sta rapidamente cambiando la natura della guerra.
La Cina punta alla leadership nella robotica militare
La Cina investe pesantemente nel settore della robotica, e molti analisti ritengono che superi gli Stati Uniti in termini di applicazioni militari. I “Lupi” sono solo uno dei tanti prototipi testati nelle recenti esercitazioni congiunte, come quelle condotte con la Cambogia, dove l’esercito cinese ha messo in mostra robot da combattimento e sistemi senza equipaggio.
Questo sviluppo evidenzia una tendenza chiara: il campo di battaglia del futuro sarà sempre più automatizzato, coordinato da algoritmi e dominato da macchine capaci di decisioni autonome.