
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato che l’incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e l’inviato speciale americano Steve Witkoff è stato “molto produttivo”, facendo sapere che sono stati compiuti grandi progressi verso una possibile soluzione diplomatica del conflitto in Ucraina.
“Il mio inviato speciale, Steve Witkoff, ha appena avuto un incontro molto produttivo con il presidente russo Vladimir Putin. Sono stati fatti grandi progressi!”, ha scritto Trump su Truth Social.
“In seguito, ho aggiornato alcuni dei nostri alleati europei. Tutti concordano sul fatto che questa guerra debba finire, e lavoreremo per questo nei giorni e nelle settimane a venire”.
L’incontro, svoltosi a Mosca nella mattinata del 6 agosto, è stato confermato anche dal Cremlino. Yuri Ushakov, consigliere presidenziale russo, ha riferito ai giornalisti che il colloquio tra Putin e Witkoff è stato “utile e costruttivo”. Secondo Ushakov, la Russia ha inviato segnali sulla questione ucraina e ha ricevuto segnali corrispondenti da Trump, mostrando un reciproco interesse per una possibile trattativa.
Un funzionario della Casa Bianca ha confermato l’esito positivo del vertice, sottolineando che Mosca ha mostrato apertura a ulteriori contatti con Washington. Tuttavia, la linea ufficiale degli Stati Uniti non cambia: secondo lo stesso funzionario, nuove sanzioni secondarie contro la Russia saranno annunciate venerdì 8 agosto.
Il dialogo arriva in un momento cruciale: Trump ha fissato una scadenza stringente per il raggiungimento di un accordo di pace tra Russia e Ucraina, inizialmente 50 giorni a partire dal 14 luglio, poi ridotta a 10 giorni il 29 luglio. In caso di mancato accordo, Washington imporrà dazi commerciali del 100% contro Mosca e i suoi alleati economici.
Secondo John Kelly, alto diplomatico statunitense alle Nazioni Unite, Trump intende chiudere la guerra entro l’8 agosto, e ha già comunicato la sua posizione al Consiglio di Sicurezza dell’ONU.
La risposta di Mosca non si è fatta attendere. Il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, ha dichiarato il 30 luglio che l’economia russa sta funzionando con successo nonostante le sanzioni occidentali, segno che il governo di Putin non sembra voler negoziare sotto pressione.
Resta da vedere se il clima più disteso dell’incontro Putin-Witkoff potrà davvero tradursi in una svolta diplomatica concreta. Tuttavia, il fatto che entrambi i presidenti parlino ora apertamente di “segnali” e “progressi” indica che la finestra per un accordo potrebbe essere finalmente aperta.