
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha lanciato un forte avvertimento all’Unione Europea: se non rispetterà l’accordo commerciale recentemente siglato con Washington e non manterrà la promessa di investire 600 miliardi di dollari nell’economia americana, scatteranno dazi punitivi del 35% sulle esportazioni europee.
L’avvertimento è arrivato durante un’intervista con la CNBC, in cui Trump ha illustrato i termini dell’accordo commerciale firmato il mese scorso tra USA e UE. Il Presidente ha spiegato che l’attuale aliquota tariffaria del 15% è “generosa” ed è stata concessa proprio in virtù dell’impegno europeo a investire in America. Tuttavia, ha chiarito che il mancato rispetto dell’intesa porterà a sanzioni commerciali severe.
“Ci hanno dato 600 miliardi di dollari da investire come vogliamo. Non è un prestito, è un regalo. È il momento che paghino, perché per anni ci hanno sfruttati”, ha dichiarato Trump.
Secondo la Casa Bianca, i 600 miliardi fanno parte di un nuovo flusso di investimenti previsti per il resto del secondo mandato presidenziale di Trump e si aggiungono agli oltre 100 miliardi di dollari annui già investiti dall’UE negli Stati Uniti.
Durante la stessa intervista, Trump ha anche fatto riferimento a un altro caso: la Svizzera, che aveva tentato di negoziare un dazio agevolato dell’1%, ma si è scontrata con la ferma opposizione della Casa Bianca. Il rifiuto ha portato all’imposizione di una tariffa del 39% sulle esportazioni svizzere, causando — secondo Reuters — una crisi sul mercato azionario del Paese.
“Abbiamo un deficit di 41 miliardi di dollari con la Svizzera. E volevano pagare l’1%? No, signora, non funziona così”, ha detto Trump, riferendosi alla presidente svizzera Karin Keller-Sutter.
Nel tentativo di correre ai ripari, Keller-Sutter e il ministro dell’Economia Guy Parmelin si sono imbarcati in un viaggio lampo negli Stati Uniti per cercare un nuovo accordo, pur senza un invito ufficiale da parte della Casa Bianca.
Il governo federale svizzero ha confermato che la missione era destinata a “facilitare incontri” con le autorità statunitensi, nella speranza di presentare una proposta “più allettante” che potesse tener conto delle preoccupazioni americane.
L’episodio mette in evidenza la linea dura del presidente Trump nei confronti dei partner commerciali tradizionali e il suo approccio transazionale alle relazioni economiche internazionali: niente investimenti, niente benefici.