
(AGENPARL) – Tue 05 August 2025 Spreco alimentare, Fipe Umbria Confcommercio partner del progetto europeo PERFETTO
Apprezzamento per iniziativa dall’assessore regionale Meloni, che ha incontrato una delegazione del sindacato dei Pubblici Esercizi e firmato la Carta della Ristorazione Nell’occasione ribadita da Fipe la necessità di regole contro la concorrenza sleale che crea grave danno alle imprese del settore
Si chiama PERFETTO – Prevenire lo spreco alimentare dei consumatori nei ristoranti e nei servizi di ristorazione, il progetto finanziato dalla Commissione Europea e guidato dalla Università degli Studi della Tuscia, di cui è partner, con un ruolo operativo fondamentale, Fipe Umbria, la Federazione dei pubblici esercizi aderente a Confcommercio.
L’iniziativa coinvolge anche l’Università Roma Tre, la società umbra Recuperiamo srl – Regusto, leader nazionale nel recupero delle eccedenze, e Nica srl, azienda informatica specializzata nella digitalizzazione per la ristorazione.
La finalità è ridurre lo spreco alimentare nel settore della ristorazione, agendo in particolare sul comportamento dei clienti.
Gli strumenti principali, che saranno testati su un campione di 40 ristoranti umbri selezionati e monitorati da Fipe Umbria, sono la doggy bag e l’introduzione delle mezze porzioni. La sperimentazione prevede l’impiego di tecnologie avanzate di intelligenza artificiale per il monitoraggio in tempo reale dello spreco alimentare e l’evoluzione del comportamento dei consumatori. Il progetto – che nei prossimi mesi entrerà nella fase operativa – è stato presentato da una delegazione Fipe Umbria e Confcommercio, guidata dal presidente Romano Cardinali, all’assessore regionale al PNRR, alle politiche agricole e agroalimentari e al turismo Simona Meloni, a cui è stato chiesto – in virtù del ruolo istituzionale e delle deleghe assegnate – di sostenerlo per dargli uno sviluppo che vada oltre la fase sperimentale e possa farlo diventare una best practice che coinvolga il comparto ristorazione in ambito regionale. Questo anche per la sua forte valenza turistica, perché promuove un’immagine dell’Umbria attenta all’ambiente e alla qualità dell’offerta gastronomica.
“A fronte di una tendenza allo spreco ancora troppo diffusa nei comportamenti a casa e fuori casa, investire sull’educazione alimentare, rendendo più consapevoli i consumatori, è una nostra priorità – ha sottolineato Romano Cardinali, presidente di Fipe Umbria – scongiurando nel contempo l’introduzione di nuovi obblighi a carico delle nostre imprese, non sostenibili.
Il settore in Umbria è infatti in grave affanno, principalmente a causa del mai risolto problema della concorrenza sleale, derivante da un sistema di controlli insufficiente che, pur con modalità diverse, consente in troppi casi a sagre, circoli e agriturismo di aggirare le norme e fare ristorazione, senza il carico fiscale e gli adempimenti che gravano sui ristoranti. Oggi si aggiungono anche tante cantine, che invece di assolvere al ruolo di valorizzazione del prodotto vino sono diventate location di battesimi, comunioni, cresime e persino matrimoni. In tempi di crisi dei consumi e di costi fissi sempre più pesanti – ha ribadito Cardinali all’assessore Meloni – situazioni in altri tempi sopportabili, oggi non lo sono più e mettono a serio rischio tante imprese che stanno nelle regole”. Tra i carichi che generano affanno per il settore dei pubblici esercizi anche quello della Tari, applicata con aliquote molto superiori rispetto ad altre categorie.
La delegazione Fipe Confcommercio si è quindi soffermata sul valore sociale e culturale che il settore svolge, riassunto nella Carta dei Valori della Ristorazione, un documento promosso da Fipe a livello nazionale in occasione della Prima Giornata della Ristorazione del 2021, che indica i principi cardine della ristorazione moderna: inclusione, sostenibilità, innovazione, sicurezza e legalità. Principi che rappresentano un impegno concreto del settore verso la qualità e la trasparenza, la valorizzazione dei territori, delle filiere agroalimentari e delle tradizioni gastronomiche locali, facendone non solo una fondamentale attività economica, ma una vera e propria infrastruttura culturale e sociale. Un ruolo e una missione che l’assessore Simona Meloni ha pienamente condiviso, sottoscrivendo al termine dell’incontro la Carta dei Valori, come già fatto da altri rappresentanti istituzionali, tra cui la presidente della Regione Stefania Proietti.
LO SPRECO ALIMENTARE
Fonte: Rapporto Food Waste Watcher 2024
Anno 2024 Italia Cibo sprecato a settimana 628 gr pro capite (+ 200 gr rispetto al 2023)
Nord: 526 g
Centro: 640 gr
Sud: 713 gr
Incidenza nello spreco 60% consumo familiare
28% ristorazione
12% distribuzione alimentare Anno 2024 Mondo (dato globale )Cibo sprecato 1 miliardo di tonnellate
Effetti dello spreco Produzione Gas Serra + 10% Emissioni totali del traffico aereo + 5 volte Costo 1.000 miliardi di dollari Perugia, 5 agosto 2025