
Sanja Vulić, deputata dell’SNSD e presidente del Club parlamentare presso la Camera dei rappresentanti dell’Assemblea parlamentare della Bosnia-Erzegovina, ha depositato una denuncia penale contro il ministro degli Esteri, Elmedin Konaković, presso la Procura della Bosnia-Erzegovina.
La denuncia si basa su una dichiarazione pubblica di Konaković secondo cui avrebbe “incitato a proteste di massa” nel caso in cui Milorad Dodik fosse stato assolto nel processo in corso. Secondo Vulić, tale affermazione costituisce una forma di pressione politica diretta sulla Corte della Bosnia-Erzegovina, in particolare sulla Camera d’appello, che sta valutando il ricorso del Presidente della Republika Srpska contro la condanna in primo grado.
Vulić sostiene che queste parole di Konaković rappresentino un tentativo di interferire con l’indipendenza del potere giudiziario e possano essere considerate reati penali. Nella denuncia, si invoca l’articolo 241a del Codice penale della BiH, relativo all’influenza non autorizzata, e l’articolo 220, che riguarda l’abuso di posizione ufficiale.
Oltre alla dichiarazione controversa, sono stati allegati alla denuncia altri interventi pubblici di Konaković che, secondo Vulić, rafforzano l’ipotesi di una pressione sistematica e politicamente motivata nei confronti dell’apparato giudiziario.
La frase incriminata ha avuto una forte eco politica nella Republika Srpska, dove il governo e la maggioranza politica da tempo accusano la magistratura di Sarajevo di essere influenzata da interessi politici. Anche il presidente serbo Aleksandar Vučić ha commentato la vicenda, dichiarando che, a suo parere, “le proteste erano previste in caso di assoluzione”.
Al momento, la Procura della Bosnia-Erzegovina non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito alla denuncia né è stato confermato l’avvio di un’indagine formale contro il ministro Konaković.