
(AGENPARL) – Tue 05 August 2025 Salario minimo, Mori (Pd): ideologia del governo colpisce la dignità del lavoro e le donne
“Il muro alzato dal Governo Meloni contro il salario minimo è un muro contro la dignità del lavoro, ma anche contro le donne. L’impugnazione della legge sul salario minimo approvata dalla Regione Toscana è un atto grave, miope e profondamente ideologico ovvero l’ennesima dimostrazione di quanto questa destra sia ostile a ogni misura concreta che tuteli il lavoro povero e riduca le diseguaglianze sociali. Soprattutto, è un colpo inferto alle donne italiane, le prime a pagare il prezzo dell’assenza di una soglia minima salariale che garantisca una possibilità in più di autonomia economica e autodeterminazione anche per uscire da situazioni di ricatto, sfruttamento e violenza.
In Italia, oltre il 60% dei lavoratori poveri sono donne, secondo i dati ISTAT. Una donna su cinque nel nostro Paese guadagna meno di 9 euro lordi l’ora, il limite minimo individuato come soglia di decenza dalla proposta di legge delle opposizioni, osteggiata e affossata dalla maggioranza. Del salario minimo beneficerebbero direttamente almeno 3 milioni di lavoratrici e lavoratori, la maggioranza dei quali è donna, occupata in settori come il commercio, i servizi, la cura alla persona, la ristorazione. Tutti ambiti ad altissima precarietà e bassissime retribuzioni.
La Regione Toscana ha esercitato il proprio mandato istituzionale e politico per garantire dignità al lavoro, il Governo le si scaglia contro. Questo continuo sabotaggio alle misure concrete di progresso sociale non pagherà, perché un Paese che ha paura del salario minimo è un Paese che ha paura della giustizia. E noi questa paura la sfidiamo ogni giorno con il coraggio delle donne”.
Così in una nota Roberta Mori, Portavoce nazionale della Conferenza delle Donne Democratiche.
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