
(AGENPARL) – Tue 05 August 2025 Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui
MOSCHIANO (AV) VIETA DI SFAMARE I RANDAGI. L’ON. BRAMBILLA (LEIDAA) CHIEDE L’ANNULLAMENTO DELL’ORDINANZA: “È MALTRATTAMENTO, PUNITO SEVERAMENTE DALLA MIA LEGGE”
Annullare in autotutela l’ordinanza che vieta la somministrazione di cibo “a tutte le specie di animali randagi e/o selvatici” sul territorio comunale. È quanto l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente (LEIDAA), chiede al sindaco di Moschiano (AV): a parere dell’associazione, si tratta di un provvedimento illegittimo che può indurre il maltrattamento, reato punito dalla legge Brambilla con la reclusione fino a due anni e la multa fino a 30 mila euro.
“Premesso che – argomenta l’on. Brambilla – nessuna norma vieta di alimentare animali randagi nei luoghi in cui trovano rifugio, così com’è congegnata l’ordinanza si sostanzia nel divieto, ingiustificato e illegittimo, di somministrare cibo agli animali vaganti. Secondo consolidata giurisprudenza, da ultimo ordinanza 3844 TAR Sicilia del 2024, la privazione di cibo integra una forma di maltrattamento indiretto per gli animali, contraria al dettato della legge 281/1991, che li induce a comportamenti potenzialmente dannosi per l’igiene e la sicurezza pubblica, come rovistare tra i rifiuti o ricorrere a vari espedienti per sopravvivere. I principi della richiamata legge 281/1991 mirano a favorire un’equilibrata convivenza tra esseri umani e animali, tutelando anche la salute pubblica e l’ambiente. Con questo tipo di ordinanze, non solo non si combatte il randagismo ma si genera negli animali, affamati, una sofferenza evitabile: un evidente atto di crudeltà”.