
(AGENPARL) – Tue 05 August 2025 **Lavoro, Giani e Nardini: “La Toscana cresciuta più di ogni altra
Regione in Italia”**
/Scritto da Antonio Cannata, martedì 5 agosto 2025 alle 20:19/
“Sul lavoro la Toscana è Regione leader in Italia”. Nella conferenza
stampa odierna a Palazzo Strozzi Sacrati il presidente Eugenio Giani
rivendica i risultati ottenuti in cinque anni di mandato sul fronte
politiche per l’occupazione.
Assieme all’assessora alla formazione professionale e al lavoro Alessandra
Nardini, Giani sottolinea i dati principali, che pongono la Toscana come la
Regione cresciuta più di ogni altra in Italia per numero di occupati: ben
128 mila in più, con un tasso di occupazione passato dal 65,3% del 2020 al
70,9% nel 2024, il più alto tra tutte le Regioni italiane. Al contempo è
calato il tasso di disoccupazione, sceso dal 6,8% del 2020 al 4,0% nel 2024
(6,2% a livello nazionale), valore più basso che la Toscana abbia mai
avuto dal 1995.
“E’ come se la Toscana avesse realizzato un obiettivo due volte e mezzo
superiore a quello che era uno slogan entrato nel senso comune degli
italiani”, fa notare il presidente traducendo a livello regionale un noto
messaggio di propaganda elettorale risalente ad alcuni anni fa.
A trainare il balzo dei nuovi posti di lavoro sono i settori
dell’agricoltura (+5,4%), costruzioni (+4,6%), terziario (+2,8%). Cresciuta
anche l’industria che registra un +1,1%.
“Si tratta, come segnala l’Irpet, di occupazione permanente e stabile”,
osserva Giani, che ricorda anche le “10.000 nuove assunzioni grazie agli
incentivi ai datori di lavoro vincolati a contratti a tempo
indeterminato” e la scelta di creare ARTI, l’agenzia regionale toscana
per l’impiego, che “consente di gestire direttamente le politiche attive
per il lavoro, attraverso un’articolazione territoriale di 53 centri per
l’impiego e 30 sportelli decentrati”.
L’assessora Nardini ripercorre le tappe più rilevanti dell’impegno per
generare “un’occupazione di qualità, stabile, sicura, giustamente
retribuita, quindi buona occupazione”. Oltre al primato toscano
sull’attuazione di GOL, il programma di riforma delle politiche attive del
lavoro previsto dal PNRR che per la nostra regione conta quasi 235mila
persone partecipanti a politiche attive e corsi di aggiornamento e
riqualificazione professionale e il 57% di esiti occupazionali positivi a
fronte di una media nazionale del 43%, sottolinea “la scelta di aver
voluto, per la prima volta in questa legislatura, erogare contributi,
incentivi alle imprese, di fatto solo in caso di assunzioni a tempo
indeterminato, per combattere la precarietà, tema rispetto al quale il
Governo va esattamente in direzione opposta”.
Nardini cita alcune misure importanti come il due bandi, uno per le
lavoratrici e i lavoratori dipendenti, uno per libere e liberi
professionisti per favorire una migliore conciliazione tempi di vita e di
lavoro, per un totale di oltre 8 milioni e mezzo, le misure per favorire
l’inserimento e la permanenza nel mondo del lavoro delle persone con
disabilità, l’integrazione tra servizi sociali e servizi pubblici per
l’impiego a sostegno delle persone più fragili e vulnerabili, il progetto
Soileil per cui la Toscana ha ottenuto un finanziamento di 4,750 milioni ed
il progetto Apres, entrambi progetti contro lo sfruttamento lavorativo, la
spinta impressa sul ricorso ad apprendistati di qualità e la riforma dei
tirocini extracurricolari.
“Non solo abbiamo aumentato il rimborso minimo mensile per le tirocinanti
e i tirocinanti, passando da 500 euro mensili minimi a 600 euro, ma abbiamo
vincolato il contributo all’impresa erogato da Regione Toscana
all’assunzione successiva della tirocinante e del tirocinante, per
qualificare ulteriormente uno strumento che deve avere come finalità la
formazione e l’inserimento lavorativo”. Nardini si sofferma inoltre
sull’impegno per far crescere e consolidare il sistema ITS toscano, sia dal
punto di vista dellla copertura di tutte le aree tecnologiche che della
crescita del numero di percorsi attivati ogni anno e della loro diffusione
territoriale “uno segmento formativo importante – dice Nardini – che, in
sinergia con il sistema universitario, ci consente di rispondere anche al
bisogno di superare il disallineamento tra domanda e offerta di
formazione”. Infine, l’assessora rammenta le misure per favorire
l’occupazione femminile, “perché dobbiamo lavorare per superare il
gender gap e la segregazione orizzontale e verticale che noi donne subiamo
nel mondo del lavoro ed una particolare attenzione l’abbiamo rivolta alle
misure per favorire l’inserimento e il reinserimento lavorativo delle donne
vittime di violenza perché dall’indipendenza economica passa la
possibilità riprendere in mano la propria vita e tornare davvero
libere”.
“Formazione e politiche attive del lavoro sono leve di cresciuta e sviluppo
– ha aggiunto Nardini che ha tenuto a specificare – che oggi non si parla
più solo di formazione per l’ingresso nel mondo del lavoro, ma anche di
formazione continua, per aggiornare le competenze di lavoratrici e
lavoratori e far sì che possano accompagnare le aziende in cui lavorano
nell’affrontare le grandi sfide di questo tempo, come l’innovazione
tecnologica, quella digitale e transizione ecologica, senza rischiare di
essere espulsi dal mondo del lavoro”. Nardini ha poi ricordato il
preziosissimo lavoro dell’Unità di crisi regionale che ha seguito circa
100 vertenze in questo mandato, per un totale di circa 17.500 lavoratrici e
lavoratori coinvolti.
“Quelli su formazione e politiche attive del lavoro sono risultati –
spiega infine l’assessora Nardini – resi possibili perché abbiamo voluto
seguire un metodo, quello della concertazione”. “Crediamo che il
confronto e il dialogo costruttivo con le parti sociali tutte, le
organizzazioni sindacali, le associazioni datoriali – conclude – sia
fondamentale per mettere in campo politiche e misure che rispondano davvero
alle esigenze del nostro territorio, delle lavoratrici, dei lavoratori e
del mondo dell’impresa”.