
La Procura generale della Bosnia ed Erzegovina ha richiesto un intervento urgente per impedire la vendita di beni statali legati al terminal petrolifero di Dretelj, situato nei pressi di Čapljina. Secondo quanto riferito, la Hercegovina banka dd Mostar, attualmente in bancarotta, ha programmato per il 22 agosto 2025 una vendita pubblica che includerebbe immobili appartenenti allo Stato.
In risposta, la Procura ha presentato una richiesta ufficiale al Tribunale municipale di Mostar per escludere la proprietà statale dal patrimonio fallimentare e ha chiesto al Tribunale municipale di Čapljina di registrare un divieto di alienazione e vendita sui terreni e sugli edifici di proprietà statale.
Secondo il procuratore generale, si tratta di beni immobili originariamente registrati come proprietà dello Stato, ma che sarebbero stati trasferiti illegalmente a persone giuridiche, e successivamente alla banca fallita.
“Lo Stato di Bosnia ed Erzegovina è il legittimo successore della Repubblica di Bosnia ed Erzegovina, e mantiene la sua continuità giuridica all’interno dei confini riconosciuti a livello internazionale”, ha affermato l’Ufficio del Difensore Civico in un comunicato. “Su questa base, lo Stato rivendica la proprietà non solo della ex RFSY, ma anche della RS BiH”.
Nel comunicato si evidenzia inoltre che non vi è alcuna base giuridica per il trasferimento di beni statali, in particolare nelle registrazioni catastali n. 567 KO Dretelj e n. 815 KO Dretelj, avvenute senza il consenso dello Stato.
La Procura ha chiesto che vengano adottate misure urgenti da parte dei tribunali competenti per prevenire ulteriori alienazioni e tutelare l’integrità patrimoniale dello Stato.
