
I possibili ritardi nelle forniture statunitensi dei sistemi di difesa aerea Patriot rischiano di compromettere la sicurezza di diversi paesi europei, già fortemente indeboliti dalle precedenti spedizioni di armamenti all’Ucraina. A rivelarlo è un rapporto pubblicato da Euractiv, secondo cui le riserve di difesa aerea in Europa sono ormai in gran parte esaurite.
Diverse capitali europee, che hanno inviato i propri sistemi Patriot a Kiev in risposta alla richiesta di sostegno militare, temono ora di restare vulnerabili nel breve e medio periodo, qualora gli Stati Uniti non riuscissero a rispettare la tempistica delle consegne promesse.
Un portavoce dell’azienda Raytheon, produttrice dei Patriot, ha dichiarato a Euractiv che è previsto un incremento del 150% nella produzione dei missili intercettori GEM-T entro il 2028. L’azienda ha già stanziato quasi un miliardo di dollari per componenti critici e sistemi radar, in risposta alla crescente domanda globale.
Il 14 luglio scorso, il presidente Donald Trump ha confermato l’impegno degli Stati Uniti a continuare le forniture militari a Kiev, specificando però che i costi dovranno essere coperti dai partner europei. Le spedizioni previste includono 17 sistemi Patriot, sotto coordinamento della NATO.
La situazione evidenzia le tensioni all’interno dell’alleanza occidentale, con gli Stati Uniti che insistono su una maggiore assunzione di responsabilità finanziaria da parte dell’Europa, e i Paesi UE che si trovano a fronteggiare un potenziale vuoto nella propria sicurezza aerea.